Il Patriarca Kirill firma petizione per vietare l'aborto

Il patriarca Kirill, a destra, insieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.

Il patriarca Kirill, a destra, insieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.

: Sergej Pyatakov/RIA Novosti
Nel documento, che ha raccolto già 300.000 adesioni, si chiede l'introduzione di un emendamento che riconosca agli embrioni "lo status di essere umano"

Il patriarca russo Kirill ha appoggiato una petizione che propone di vietare totalmente l’aborto in Russia, dove i casi di interruzione della gravidanza sono notevolmente più diffusi rispetto ai Paesi occidentali: secondo stime ufficiali, nel 2014 le interruzioni di gravidanza sono state quasi un milione (cifra che non tiene conto di quelle praticate in cliniche private).

“Chiediamo di porre fine all'uccisione legale dei bambini prima della nascita”, si legge nella petizione, che ha raccolto già 300.000 firme e conta, secondo gli organizzatori, di arrivare a un milione.

Kirill ha sottoscritto l’iniziativa dopo essersi riunito con i rappresentanti delle organizzazioni “Per la vita” e “Volontari ortodossi”, promotori della campagna, nella Chiesa dell’Arcangelo Gabriele.

Nella petizione viene chiesto di introdurre un emendamento che riconosca agli embrioni “lo status di essere umano, la cui vita, salute e benessere devono essere protetti dalla legge”. I promotori auspicano inoltre che venga vietata l’interruzione della gravidanza sia attraverso farmaci sia per via chirurgica. Fino a questo momento la Chiesa ortodossa chiedeva la cancellazione dell'interruzione della gravidanza dalla lista di pratiche coperte dal sistema sanitario pubblico in mancanza di serie motivazioni mediche.

“Il santo patriarca Kirill ha ringraziato gli organizzatori della petizione per i loro sforzi e ha dato loro la propria benedizione”, ha fatto sapere una fonte vicina agli organizzatori.

Il gesto del patriarca russo coincide con la giornata internazionale per il diritto all’aborto che si celebra il 28 settembre.

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