In Russia vivono sempre meno ricchi?

Boutique di lusso in centro a Mosca

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AP
I risultati di un’indagine sociologica effettuta nel 2015 mostrano come il numero dei cittadini russi con un guadagno elevato sia diminuito drasticamente

Secondo una ricerca effettuata dal Dipartimento di Sociologia dell’Università di Scienze Finanziarie presso il governo della Federazione Russa pubblicata in agosto, il numero dei russi benestanti sarebbe diminuito considerevolmente negli ultimi due anni. Nel 2013 il 18% degli intervistati avevano dichiarato che la loro condizione economica gli consentiva di acquistare un’automobile, fruire di servizi sanitari a pagamento e di un’istruzione privata e di viaggiare con la famiglia all’estero. I risultati dell’indagine condotta tra gennaio e luglio 2015 mostrano invece che oggi questo indicatore è pari al 15%.

Aleksey Zubets, direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Scienze Finanziarie presso il governo della Federazione Russa, nonché autore della ricerca, ritiene che, sulla base dei risultati ottenuti, si possa parlare di una riduzione del ceto medio in Russia. “Per classificare i cittadini come appartenenti al ceto medio il modo più semplice è quello di definire le tipologie di beni e servizi che migliorano la qualità della vita a cui possono aver accesso: un’auto di proprietà, tecnologie di uso quotidiano costose, la possibilità di iscrivere i figli a scuole private o di viaggiare all’estero con la famiglia” spiega Zubets nell’intervista a Rbth.

A suo avviso, la riduzione del numero di russi con un reddito elevato dipende dalla difficile situazione economica che la Russia sta affrontando. “In questo scenario di crisi la capacità di acquisto della popolazione è in calo e, di conseguenza, diminuisce anche la possibilità di accedere ai prestiti bancari. Sempre meno persone possono permettersi, per esempio, l’acquisto di un’auto o altri beni e servizi costosi” puntualizza il professore.

Esiste un ceto medio?

I risultati della sua indagine confermano quelli dell’analogo sondaggio effettuato dal Centro Levada, secondo il quale il numero di cittadini con una discreta capacità d’acquisto sarebbe diminuito, passandodal 30% al 26%. E se Zubets è convinto che la classe media presto comincerà progressivamente a risollevarsi perché la Russia si è già lasciata alle spalle il baratro della crisi economica, invece l’esperta del Centro Levada, Marina Krasilnikova, nutre invece dei dubbi al riguardo. “In un futuro prossimo non si scorgono le premesse per un miglioramento della situazione” dichiara.

La Krasilnikova ritiene che il termine stesso di “ceto medio”, riferito ai russi con un reddito elevato, non sia corretto. “Nella società occidentale il ceto medio è contraddistinto da un certo standard non solo per quanto riguarda i guadagni, ma anche per il livello di istruzione e di qualificazione professionale. In Russia spesso il livello dei guadagni non corrisponde al livello di istruzione, perciò i cittadini vengono inclusi nel ceto medio non solo per il reddito, ma anche per la percezione che hanno loro appartengono agli strati benestanti della popolazione russa anche dipendenti della pubblica amministrazione, non solo il ceto medio in senso stretto” aggiunge.

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