Anche la Russia si sta preparando a produrre medicinali propri per combattere il virus (Foto: Sergei Venyavsky / Ria Novosti)
Secondo i dati ufficiali, nel 2014, il numero delle persone infette da virus HIV in Russia era pari a circa 840-860 mila. La Russia rimane uno dei pochi paesi nel mondo dove il numero di infezioni e decessi legati a questa malattia continua a crescere. Al 1° maggio 2015, secondo la statistica di Rospotrebnadzor, nel paese sono stati registrati più di 900.000 individui infetti.
Un'epidemia in tutto il mondo
Come afferma il capo del Centro per la prevenzione dell'AIDS, il professor Vadim Pokrovskij, la situazione rispetto alla diffusione dell'HIV in Russia è comparabile a quella di altri paesi nel mondo. Secondo le stime, sia in Russia, che in Cina o negli Stati Uniti, ci sono cifre simili per quanto riguarda, ad esempio, il numero degli infetti: da 0,9 a 1,4 milioni. I paesi record per gli individui malati del virus rimangono quelli del Sud Africa. Per una valutazione più precisa, occorre confrontare non solo il numero dei casi registrati. In aggiunta, sarebbe opportuno indicare i dati di coloro che hanno contratto la malattia, sull'intero numero della popolazione: così facendo, le cifre degli Stati Uniti supererebbero di 2 volte quelle russe. Mentre la Cina, di 10 volte.
Il primo caso di infezione da HIV è stato registrato in Russia nel 1987, il paziente affetto era un interprete militare al rientro dal servizio in Tanzania. Nel corso delle ricerche, emerse che egli aveva contaminato altre 25 persone. Questo fatto venne considerato ufficialmente l'inizio della diffusione dell'epidemia HIV in Russia. A metà degli anni 90, l'infezione avveniva per lo più fra tossicodipendenti, attraverso siringhe sporche. Oggi, secondo l'opinione degli esperti, l'epidemia è entrata nel terzo stadio di gravità, generalizzato, quando l'HIV cioè si diffonde a tutta la popolazione. Dei nuovi casi di infezione da AIDS in Russia, il 42% sono legati alla trasmissione sessuale del virus
Secondo i dati del centro per la prevenzione e la lotta all'AIDS, sul totale degli affetti dalla malattia, a ricevere la cura sarebbero solo 200.000. Il trattamento viene prescritto solo nei casi in cui l'immunità del paziente comincia ad essere davvero compromessa. Ciò dipende dal fatto che i farmaci vengono coperti dal bilancio dello stato, mentre gli ospedali e gli stipendi del personale medico vengono finanziati dal budget locale.
La Russia riuscirà a curare l'AIDS?
La medicina contemporanea non è riuscita a impedire la diffusione del virus HIV, sebbene sia riuscita a rallentarlo, se non addirittura ad annientarlo completamente. Vero è che i pazienti sono costretti ad assumere farmaci antiretrovirali per tutto il resto della loro vita. L'HIV si integra nel genoma umano, dove resta “in attesa”. La Francia spende in media all'anno, per ciascun paziente affetto da HIV, 7-8 mila euro. Negli USA il trattamento è ancora più costoso. La terapia antiretrovirale costa alla Russia 2000 euro per paziente, e questa somma, ne è convinto il professor Pokrovskij, può essere ridotta di un terzo sul conto degli antiretrovirali generici prodotti da India e Cina.
Fino agli ultimi tempi, la Russia praticamente non ha prodotto medicinali propri per la lotta all'AIDS. Tuttavia nel paese oggi ci si prepara alla produzione di farmaci speciali. All'istituto centrale di epidemiologia Rospotrebnadzor (Servizio federale per la supervisione dei diritti del consumatore e del benessere umano) sono in corso esperimenti su terapie geniche, in grado di uccidere il virus all'interno del genoma e di guarire pienamente dall'infezione HIV. Per introdurre queste procedure nella pratica clinica servono però, come minimo, 5 anni.
Vaccini: la chiave per la salvezza?
A Novosibirsk nel centro statale di virologia e immunologia è stato individuato un vaccino profilattico; a San Pietroburgo, al centro di biomedicina e al GosNI (Istituto statale della scienza e della ricerca) vengono prodotti biopreparati di vaccini a DNA; a Mosca, nell'istituto di immunologia RAMN, è stato creato un vaccino a base di proteina ricombinante. “Il nostro vaccino contiene una proteina sintetizzata tramite metodi di ingegneria genetica, la proteina contiene frammenti di virus e di proteine interne" spiega a RBTH Rakhim Khaitov, il direttore scientifico dell'istituto di immunologia.
"Alla proteina è chimicamente legata una molecola, stimolatrice dell'immunità. Insieme, essi stimolano la risposta immunitaria più forte. Così nell'organismo di una persona infetta si formano degli anticorpi che neutralizzano il virus”. Il vaccino può svolgere il suo compito, ad esempio, nel giro di qualche giorno. Dopodiché le molecole polimeriche si dissolvono in molecole monomeriche e vengono espulse dall'organismo. In questo caso il preparato non presenta effetti collaterali ed è assolutamente non tossico. Questo sviluppo, ad opera dell'Istituto di immunologia è divenuto il primo vaccino russo contro HIV e AIDS commesso ai test clinici.
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