La consegna del Fuoco Sacro si svolge dal 2003 nell’ambito del progetto “Pace per Gerusalemme”, supportato dalla Fondazione Andrej Pervozvannyj (Foto: ufficio stampa Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Roma)
Per i fedeli della Chiesa Ortodossa Russa il giorno di Pasqua è già di per sé la “Festa delle feste”, il “banchetto della fede”, per usare la nota espressione di san Giovanni Crisostomo che il Patriarca Kirill quest’anno ha citato nel suo bel messaggio pasquale. A questo, però, già da qualche anno si aggiunge un altro evento, di grande significato e importanza per la comunità ortodossa: è l’arrivo a Roma, con un volo diretto da Mosca, del Fuoco sacro che proviene dalla Chiesa della Resurrezione di Gerusalemme.
La consegna del Fuoco Santo (Foto: ufficio stampa Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Roma)
Il Fuoco sacro è la manifestazione di un miracolo ancora poco conosciuto in Europa occidentale e che invece è molto seguito in Russia e nei vari paesi ortodossi, anche con dirette speciali approntate dai maggiori canali tv.
Ogni anno, in una chiesa strapiena e alla presenza del Patriarca ortodosso di Gerusalemme raccolto in preghiera, inspiegabilmente dall’alto scende il Fuoco sacro che accende un leggero strato di ovatta posto sulla tomba vuota di Cristo posta nel Cuvu’clio, la cappella della chiesa che comprende la tomba; e che precedentemente la polizia israeliana e i custodi della Chiesa – che da ormai molte generazione provengono da una famiglia araba di fede musulmana – hanno accuratamente controllato per escludere qualsiasi possibilità di “trucco”.
Nella notte di Pasqua russi, ucraini, bielorussi, moldavi e tanti altri fedeli si siano trovati nella Chiesa di Santa Caterina la Grande martire a Roma per celebrare la Liturgia (Foto: ufficio stampa Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Roma)
Come è noto, il fuoco miracoloso – che è simbolo dell’irrompere nel mondo della luce di Cristo dopo la sua Risurrezione dai morti e le cui prime testimonianze risalgono addirittura al IX secolo – è un fenomeno “naturale” assolutamente unico: pur avendo da subito l'aspetto di un fuoco normale, per i primi dieci minuti non brucia e la gente può prenderlo nelle mani, oppure accostarlo al volto senza rischiare la minima scottatura.
La consegna del Fuoco Santo nel 2014 |
La consegna del Fuoco sacro da Gerusalemme a Mosca si svolge dal 2003 nell’ambito del significativo progetto “Pace per Gerusalemme”, supportato dalla Fondazione Andrej Pervozvannyj. Il Fuoco sacro, dunque, secondo le intenzioni dei suoi “diffusori” deve portare “pace”; e così può considerarsi un miracolo nel miracolo il fatto che, la notte tra l’11 e il 12 aprile – la notte di Pasqua – russi, ucraini, bielorussi, moldavi e tanti altri si siano trovati insieme nella Chiesa di Santa Caterina la Grande martire a Roma strapiena di fedeli per celebrare la Liturgia di Pasqua, invocando tutti nei loro cuori la pace e la riconciliazione in Ucraina. Quindi, nella tarda mattinata del 12 aprile, l’archimandrita Antonij (Sevrjuk), rettore della Chiesa, ha accolto il Fuoco sacro a Roma insieme a centinaia di fedeli, muniti di candele da accostare alla Sacra luce.
La sera del 12 aprile il fuoco miracoloso è arrivata a Merano. Lì, per una settimana, presso le due chiese ortodosse della città, sarà possibile attingere con le proprie candele al Sacro fuoco. Quest’anno hanno significativamente contribuito all’impresa di fra giungere il Sacro fuco in Italia anche l’Amministrazione delle parrocchie italiane della Chiesa Ortodossa Russa nonché l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, con il sostengo della compagnia aerea Transaero e al Centro Russo Borodina di Merano che sin dal 2010 si premura di far giungere parte della Fiamma Eterna in Italia.
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