Il nuovo brand di Kalashnikov

Il nuovo brand della linea di fucili da combattimento “Kalashnikov” ha subito cambiamenti significativi: la silhouette stilizzata “Ak” è stata sostituita dalla lettera “K”, raffigurata su fondo rosso (Foto: Rostech)

Il nuovo brand della linea di fucili da combattimento “Kalashnikov” ha subito cambiamenti significativi: la silhouette stilizzata “Ak” è stata sostituita dalla lettera “K”, raffigurata su fondo rosso (Foto: Rostech)

Il gruppo ha effettuato un massiccio rebranding del valore di circa 400mila dollari per promuovere i propri prodotti in Russia e all’estero. Lo slogan sarà “Proteggere la pace”

La società produttrice di armi “Kalashnikov” ha rinnovato tutti i brand dei propri prodotti. Dalla linea omonima di fucili da combattimento fino ai modelli destinati alla caccia della serie “Baikal” e a quelli sportivi “Izhmazh”. Il costo complessivo di tutte le operazioni di rebranding ammonta a 20 miliardi di rubli (394mila dollari). Di tutte le spese si sono fatti carico investitori privati e Alexei Krivoruchko e Andrei Bokarev, co-proprietari del marchio “Kalashnikov”.

Il nuovo brand della linea di fucili da combattimento “Kalashnikov” ha subito cambiamenti significativi: la silhouette stilizzata “Ak” su fondo rosso-bianco-azzurro è stata sostituita dalla lettera “K”, raffigurata su fondo rosso, in cui si intuisce la parte più riconoscibile del leggendario fucile mitragliatore, la sua cartucciera.

 
Kalashnikov lancia
nuovi prodotti sul mercato

Una promessa di pace 

A detta dei rappresentanti della corporation statale “Rostex”, di cui il gruppo “Kalashnikov” fa parte, nel nuovo brand è stato ripensato e conservato tutto il capitale simbolico del marchio. La filosofia del gruppo è espressa nel nuovo slogan “Proteggere la pace”. Dal punto di vista degli ideatori questo slogan (perlomeno in lingua russa dove la parola “mir” ha molteplici significati) è presentato in una doppia accezione di significato: il fucile Kalashnikov è il più diffuso nel mondo e supera di parecchie volte per quantità articoli analoghi prodotti dalla concorrenza. Questo fucile è stato inoltre creato per salvaguardare la pace sulla terra in certe regioni e in certi paesi: permette ai popoli di difendere la propria sovranità, l’aspirazione a un’esistenza pacifica e il diritto di decidere autonomamente il proprio destino storico, dichiara “Rostex” nel suo comunicato stampa.

“Il rebranding riflette tre principi basilari del gruppo: speranza, affidabilità e qualità tecnologica”, ha dichiarato ai giornalisti l’amministratore delegato del gruppo Alexei Krivoruchko.

Il rebranding del fucile da combattimento di marca “Kalashnikov” è uno degli elementi della nuova strategia di sviluppo del gruppo prevista fino al 2020. I piani della “Kalashnikov” sono ambiziosi e prevedono la creazione di nuovi modelli di fucili mitragliatori e la loro immissione su nuovi mercati. Attualmente all’ufficio di progettazione del gruppo si stanno sviluppando 30 importanti progetti su un’ampia gamma di fucili: dagli sniper di nuova generazione alle pistole.

“Ak-12”, il Kalashnikov di quinta generazione

“Il prodotto con più prospettive tra quelli della linea militare del gruppo ‘Kalashnikov’ è sicuramente l’‘Ak-12’, il mitragliatore a gas compresso; un modello di quinta generazione del ‘sistema Kalashnikov’”, spiega a Rbth Semen Fedoseev, storico ed esperto di fucili mitragliatori. 

 
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“A differenza dei suoi predecessori il nuovo fucile mitragliatore consente di invertire l’impugnatura della ricarica da destra a sinistra e presenta un arresto scorrevole che blocca il telaio sulla parte posteriore; un nuovo dispositivo che permette di predisporre più velocemente il fucile al colpo durante la fase di cambio della cartucciera”, spiega Fedoseev.

Le linee del fucile mitragliatore sono state realizzate in modo da essere più levigate, a differenza che nei modelli della generazione precedente di Kalashnikov. Il calcio pieghevole del fucile può essere regolato in lunghezza.  È possibile sostituirlo con uno fisso, oppure scegliere su quale lato sistemarlo. Sono state modificate anche le misure e la forma a pistola dell’impugnatura.

“Tutto ciò ha potenziato le prestazioni del fucile, conservando la leggendaria affidabilità del Kalashnikov” spiega Semen Fedoseev a Rbth.

Attualmente l’“Ak-12” viene testato ed è possibile che il “Ratnik”, messo a punto in Russia, diventi un elemento basilare dell’equipaggiamento militare del “soldato del futuro”.

Il lancio sui nuovi mercati

La linea civile “Kalashnikov”, con la gamma dei suoi modelli da caccia e sportivi, concepiti sulla base dei mitragliatori da combattimento, non è meno nota; ne sono un esempio le carabine da caccia “Saiga”. Il rebranding ha coinvolto anche la produzione civile. Il fucile da caccia continua essere prodotto e promosso sulla base del logotipo “Baikal” nei toni del blu e del bianco. Mentre le carabine sportive e le pistole verranno prodotte con il brand “Izhmazh”, scritto in caratteri latini.

Il mercato principale di lancio del Kalashnikov del tradizionale Kalashnikov si focalizzava sull’emisfero occidentale. Del fucile per impiego civile del gruppo esisteva un’elevata domanda negli Stati Uniti e in Canada, tuttavia le sanzioni adottate da dai due stati contro la Russia hanno bloccato questi mercati di produzione del Kalashnikov. Di conseguenza il colosso dei fucili si è visto costretto a riorientare la produzione su altre regioni, triplicando quest’anno il volume delle esportazioni (rispetto al periodo analogo del 2012). E ciò senza tener conto dei mercati di Stati Uniti e Canada. Sono in corso trattative con i paesi dell’Africa, del Sudamerica e della regione Asia-Pacifico.

Alla fine di novembre il gruppo “Kalashnikov” ha annunciato il suo lancio nel mercato del Sud-est asiatico, dove è stato siglato un accordo per la fornitura di prodotti in Thailandia e Malesia. Grazie ai nuovi contratti è stato possibile neutralizzare gli effetti delle sanzioni adottate e anche ampliare la presenza dei fucili sul mercato mondiale” si legge nel comunicato di “Rostex”.

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