Un nuovo missile cruise per la flotta navale

Il nuovo missile, le cui caratteristiche tecniche sono ancora sconosciute, potrebbe essere una variante moderna di un razzo già in uso (Foto: Itar Tass)

Il nuovo missile, le cui caratteristiche tecniche sono ancora sconosciute, potrebbe essere una variante moderna di un razzo già in uso (Foto: Itar Tass)

L'arma, le cui caratteristiche tecniche restano ancora segrete, sarà posizionata non soltanto su navi e sottomarini, ma anche in sistemi di lancio da terra

Nel settembre scorso è stato portato a termine il collaudo ufficiale del nuovo missile cruise messo a punto da NPO Mashinostroyenia, che fa parte della Tactical Missiles Corporation. Secondo il direttore generale di NPO Mashinostroyenia, Aleksandr Leonov, il nuovo missile è stato progettato dalla Marina russa e ha superato i collaudi ufficiali, insieme a due serie di missili terra-aria e mare-aria che hanno anch’essi superato i collaudi. Al momento non si conoscono nome, indice e neppure caratteristica tattica o tecnica alcuna del nuovo “prodotto”. Secondo Dmitri Kornev, direttore capo del progetto internet “Military Russia”, nonostante tutti i segreti che avvolgono il missile recentemente sperimentato, è in ogni caso possibile avanzare qualche ipotesi sul “prodotto” in questione. Potrebbe trattarsi di un missile del tutto nuovo, forse supersonico. "Non ci si dovrebbe dimenticare - ha detto Kornev -, che NPO Mashinostroyenia è attiva in questo campo specifico e che non molto tempo fa nelle mostre di settore sono apparse versioni simili al razzo ipersonico russo-indiano Brahmos-2”.

 
I cinque mezzi militari più insoliti

Secondo le stime di Kornev, il nuovo missile potrebbe anche essere una variante moderna di un razzo già in uso. In questo caso, molto verosimilmente potrebbe trattarsi di un sistema di controllo più accurato creato a partire da componenti moderni in uso e algoritmi computazionali. “È anche possibile che sia stato sostituito il cosiddetto dispositivo homing” ipotizza Kornev. Secondo quanto pensa il direttore capo del progetto internet “Military Russia”, se stiamo parlando dell’upgrade di un prodotto, molto verosimilmente si potrebbe trattare del P-800 Onyx, noto nel mondo delle esportazioni con il nome di Yakhont. Si tratta del più famoso missile supersonico, prodotto da NPO sul mercato mondiale. Il sistema missilistico supersonico russo-indiano Brahmos e il sistema missilistico costiero Bastion sono stati creati su queste premesse.

“Il concetto operativo cosiddetto delle ‘forze diversificate’ – che ha luogo quando le azioni della flotta sono sostenute non soltanto dall’aviazione, ma anche da un gruppo di forze di terra – è attualmente in corso di definizione e messa a punto da parte della Marina russa. I sistemi missilistici da terra e da mare rivestono un grande ruolo nelle attività delle “forze diversificate”.

“Sono in grado non soltanto di colpire le navi nemiche con proiettili molto precisi, ma anche di distruggere bersagli sul terreno” ha detto Dmitri Boltenkov, un esperto militare indipendente e coautore del libro

Il nuovo esercito della Russia

Secondo Boltenkov, mettere il nuovo sistema missilistico universale al servizio dell’esercito aumenterà enormemente la potenza della Marina russa. Al tempo stesso, entrambi gli esperti hanno fatto notare che anche se le caratteristiche tecniche del nuovo ‘prodotto’ sono tuttora segrete, si può già presumere che il nuovo razzo avrà grandi potenzialità ai fini delle esportazioni. Parecchi paesi, e in particolare Vietnam e Indonesia, acquistano i sistemi missilistici russi, sia quelli che decollano dal mare sia quelli che partono da terra e utilizzano il missile Yakhont.

Gli Yakhont vietnamiti sono forniti nell’ambito del sistema missilistico costiero Bastione, e secondo alcuni resoconti, sarebbero in grado di colpire sia bersagli in mare che su terra. Come ha messo in evidenza l’esperto militare indipendente Dmitry Boltenkov, i sistemi missilistici costieri sovietici Sopka ("Vulcano") e Rubezh ("Borderline") sono stati forniti finora a oltre dieci paesi in tutto il mondo e sono stati utilizzati anche nel corso di conflitti militari, per esempio il conflitto arabo-israeliano. Vale la pena notare che il vice ammiraglio della Marina degli Stati Uniti Michael Connor ha espresso preoccupazione per le potenzialità in crescita della flotta di sottomarini russi sulle pagine della rivista americana The Inquisitr. Ciò che più lo preoccupa è il collaudo del missile balistico intercontinentale Bulava (“Mace”), un lancio del quale è stato eseguito con successo nel settembre di quest’anno. Quando è stato lanciato dalla base al centro del Mare Artico, il recentissimo ICBM ha volato per svariate migliaia di chilometri e ha colpito con successo il suo bersaglio nella base di collaudo di Kura situata nell’Estremo Oriente russo.

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