Energia, così la Russia investe sul sole

Il villaggio di Kosh-Agach è stato scelto come sede della nuova centrale solare perché è uno dei luoghi più soleggiati della Russia, con oltre 300 giorni senza nuvole l’anno (Foto: Ria Novosti)

Il villaggio di Kosh-Agach è stato scelto come sede della nuova centrale solare perché è uno dei luoghi più soleggiati della Russia, con oltre 300 giorni senza nuvole l’anno (Foto: Ria Novosti)

Aperta nella Repubblica dell’Altaj la più grande centrale solare del Paese. La struttura garantirà un approvvigionamento energetico continuo ad almeno mille famiglie. E già si pensa alla realizzazione di nuovi impianti

Fino a poco tempo fa, la Russia aveva concentrato lo sviluppo dell'energia solare principalmente nel settore spaziale. I tempi stanno però cambiando. Nel mese di settembre, nel villaggio di Kosh-Agach, nella Repubblica dell’Altaj, è stata aperta la più grande centrale solare di tutta la Russia. Si tratta del primo impianto solare russo con una capacità pari a 5 megawatt (MW). Le strutture precedenti non superavano, infatti, i 2 MW. Si tratta della prima delle cinque centrali solari che la Russia intende costruire nella Repubblica dell’Altaj e che, assieme, avranno una capacità di 45 MW. Altre centrali solari sono state erette, in parallelo, anche nelle Repubbliche di Chakassia e Bashkortostan, nelle regioni di Orenburg e Astrakhan.

Una strategia alternativa

“L’apertura di una centrale solare nel villaggio di Kosh-Agach rappresenta una nuova fase nello sviluppo del settore energetico russo", spiega a RBTH Anton Usachev, direttore dell'Associazione per le imprese impegnate nel settore dell’energia solare.

Fino a soli cinque anni fa, molti russi vedevano i progetti di costruzione di centrali elettriche a energia solare come nient'altro che un “costoso diversivo”. I costi di produzione elevati, la produttività limitata dei moduli solari, la lunga durata del periodo di ammortamento degli investimenti, la mancanza di un quadro giuridico e le condizioni climatiche tutt'altro che favorevoli scoraggiavano, infatti, investitori e banchieri quando si trattava di stanziare somme di denaro importanti per finanziare questo tipo di progetti. Da allora, però, la situazione è cambiata radicalmente.

Anche se è vero che all’apparenza potrebbe sembrare del tutto innecessario sviluppare fonti alternative di energia in un Paese che ricordiamo essere uno dei più ricchi di idrocarburi al mondo. Il Governo russo continua, infatti, a fidarsi delle previsioni secondo cui la struttura del consumo rimarrà invariata da qui a dieci anni, nonostante l'aumento della domanda energetica.

"La produzione di idrocarburi continuerà a essere tanto importante quanto lo è oggi", ha detto il presidente russo Vladimir Putin in occasione dell'apertura della centrale di Kosh-Agach. "Sarà altresì importante sviluppare l'energia nucleare. Tuttavia, per le regioni remote, difficili da raggiungere, del nostro Paese, lo sviluppo delle fonti alternative di energia, delle fonti di energia rinnovabili, rimane estremamente importante. Ed è un ottimo esempio di ciò che va fatto”.

L'energia solare in Russia verrà sviluppata in primo luogo in quelle regioni con un alto livello di insolazione (radiazione solare) e dove il costo di produzione del diesel risulta particolarmente elevato, come, ad esempio, il Sud della Russia, la Siberia meridionale e i territori dell'Estremo Oriente russo.

"Nonostante le condizioni climatiche, la Russia ha tutte le carte per poter creare un settore competitivo nella generazione dell’energia solare”, ha dichiarato a RBTH un rappresentante dell’ufficio stampa della società Rusnano. "Per esempio, nella regione di Astrakhan, il livello annuale di radiazione solare è pari a 1,38 MW/m2, mentre nell’Altaj questo indicatore può raggiungere persino i 2,2 MW/m2. Per fare una comparazione, in Germania, l'insolazione per metro quadro è pari solo a 0,9-1,2 MW l’anno e ciò interferisce affatto con lo sviluppo dell'energia solare in suddetto Paese”.

 
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Il sole nelle regioni remote della Russia

Secondo Alexander Khurudzhi, presidente dell’ente non commerciale “Organizzazioni elettriche territoriali”, il potenziale dell’energia solare è, dal punto di vista fisico, sufficientemente elevato nel Sud della Russia, in particolare in Crimea. Questi progetti risultano economicamente sostenibili, tuttavia, solo in zone remote non servite da infrastrutture energetiche. Il costo dell’allacciamento di un nucleo famigliare alla rete elettrica in queste aree è soggetto ad agevolazioni ed è pari a 550 rubli (14,20 dollari) per 15 KW. “Viste le sue particolarità tecnologiche, l'energia solare non ha molte prospettive per quanto riguarda i grandi consumatori, almeno per quanto riguarda il prossimo futuro", aggiunge Khurudzhi.

Il villaggio di Kosh-Agach è stato scelto come sede della nuova centrale solare perché è uno dei luoghi più soleggiati della Russia, con oltre 300 giorni senza nuvole l'anno. L’impianto sarà il primo generatore locale di energia della regione. Grazie a esso, la Repubblica prevede di ridurre il suo deficit energetico e di generare una forma ecologica di energia elettrica.

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La centrale solare nella Repubblica dell’Altaj (Foto: ufficio stampa)

La nuova struttura garantirà un approvvigionamento energetico continuo ad almeno mille famiglie. Nel 2015 si prevede avviare e collegare alla rete elettrica una seconda fase della centrale, con la stessa identica capacità.

A promuovere e a finanziare il progetto è stata la joint venture Hevel, creata dalla società statale Renova e la società a responsabilità limitata Rusnano.  Nel maggio di quest’anno la Hevel e il governo locale della Repubblica dell’Altaj si sono riuniti per firmare un accordo mirato a sviluppare l'energia solare nella Repubblica.

Mediante l’uso di sistemi ibridi basati su generatori diesel e pannelli solari, le regioni remote possono limitare le loro spese legate alla fornitura di carburante diesel e in questo modo ridurre i costi dell’energia elettrica dal 30 al 50 per cento. Nel villaggio di Yaylyu (Altaj), per esempio, un sistema simile, con una capacità di 100 KW ha generato 15.608 KW/h in tre mesi, riducendo il consumo di combustibile di oltre 12.000 litri.

Le stime economiche effettuate da aziende specializzate nella realizzazione di centrali solari parlano di una riduzione della spesa economica considerevole quando la produzione di diesel avviene in un complesso composto, allo stesso tempo, da sistemi solari e accumulatori di energia elettrica.

 
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Com’è cambiata la legislazione?

Negli ultimi anni la Russia ha sviluppato regole più trasparenti e chiare per quanto riguarda le energie alternative. Nel 2009 una disposizione del governo ha stabilito quali dovrebbero essere le quote minime di energia prodotta mediante fonti rinnovabili a livello di produzione e consumo generale di elettricità: 2,5 per cento entro il 2015 (circa 8 GW) e 4,5 per cento entro il 2020 (25 GW).

Negli anni successivi, a livello federale, è stata apportata una serie di emendamenti alla legislazione di questo settore. La risoluzione n. 449 e la disposizione n. 861, adottate dal governo russo il 28 maggio 2013, stabiliscono una serie di misure, volte a sostenere lo sviluppo delle energie alternative, che sono analoghe al meccanismo attualmente in vigore per la stipula di contratti di fornitura energetica relativi a nuovi progetti di investimento nell’ambito della produzione tradizionale di energia.

Secondo le nuove regole, i contratti con gli impianti di generazione di energia elettrica sulla base di fonti alternative vengono firmati per un periodo di 15 anni, con un tasso di rendimento annuo minimo del 12-14 per cento.

I progetti di investimento, che aspirano a usufruire di misure di sostegno, saranno selezionati su base annuale mediante bando di gara con quattro anni di anticipo. Il primo di questi bandi è stato indetto nel settembre del 2013 per una serie di progetti di investimento mirati a costruire una centrale elettrica a energia solare con una capacità di 399 MW e che entro il 2020 verrà portata a 1,5 GW.

Ora che le fonti energetiche alternative stanno diventando una priorità nella produzione di energia, i grandi investitori stanno iniziando a investire nel trasferimento di tecnologie avanzate e a lavorare al loro miglioramento in collaborazione con le organizzazioni scientifiche russe. La più grande fabbrica di moduli solari in Europa è stata costruita proprio in Russia grazie a un progetto congiunto promosso da Renova e Rusnano. Come se non bastasse, a San Pietroburgo, dal 2010, è stato aperto il primo e unico centro tecnico-scientifico della Russia dedito allo sviluppo di nuove tecnologie di produzione di moduli solari tanto per le centrali elettriche industriali quanto per i veicoli spaziali.

Il sostegno fornito dallo Stato al settore fa pensare che vi siano tutte le condizioni necessarie per creare un business di successo e redditizio nell’ambito dell’energia solare. Tuttavia, risulta necessario anche un investimento colossale nella costruzione di centrali elettriche a energia solare: si parla di circa 150 miliardi di rubli (pari a 4.000 milioni dollari) entro il 2020. La mancanza di finanziamenti a lungo termine accessibili sarà uno dei principali ostacoli allo sviluppo delle energie alternative in Russia.

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