La Russia a sostegno della famiglia

Foto: Itar Tass

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La lotta alla crisi demografica e la difesa dei valori tradizionali. A Mosca si è parlato del futuro della società in un forum di due giorni
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La alla situazione demografica del paese, alla salvaguardia dei tradizionali legami familiari. Sono stati questi i temi al centro del forum “La famiglia numerosa e il futuro dell’umanità”, svoltosi a Mosca nelle giornate del 10 e 11 settembre 2014. La società contemporanea, compresa quella russa, è stato detto al forum, considera priorità il piacere a scapito dei tradizionali legami familiari. Nel contempo tuttavia, la politica statale russa nella sfera della famiglia risulta essere, per molti paesi, esempio di aperto sostegno al miglioramento delle condizioni demografiche.

Il forum ha raccolto sotto un unico tetto più di 500 partecipanti provenienti da 45 paesi del mondo. Nonostante le differenze di posizione politica, religiosa, sociale, rappresentanti del clero, funzionari statali, sociologi, pedadoghi, scienziati, studiosi specializzati nel campo della famiglia e della demografia si sono trovati unanimememente d'accordo nel constatare che la famiglia contemporanea, allontananandosi dallo stile di vita tradizionale, sta sperimentando una serie di tendenze estremamente negative e che ciò è caratteristico per i paesi più diversi.

 
Sognando il grande amore

Nel frattempo, la Russia continua a rappresentare l'avamposto e la speranza principale per l'umanità nella difesa dei valori familiari tradizionali, come ha dichiarato al forum il deputato europarlamentare del partito francese “Fronte Nazionale”, Aymeric Chauprade, consigliere in politica estera di Marine Le Pen. “Grazie al presidente russo Vladimir Putin, i popoli del mondo oggi hanno la speranza e la possibilità di proteggere i valori familiari”, ha dichiarato lui.

I partecipanti del forum internazionale si sono rivolti all'ONU con un appello ufficiale in difesa delle tradizioni. Gli autori del documento hanno espresso grande preoccupazione riguardo la “politica fortemente tendenziosa” operata da una serie di stati, nonché della “campagna di propaganda senza precedenti atta a distruggere interamente l'istituto naturale della famiglia, sul quale la società civile usava basarsi considerandolo fondamenta dello stato prospero”.

Le nuove tendenze

Nonostante il sostegno statale ai valori tradizionali familiari, a un decennio dalla perestrojka, i valori della società mondiale, quella russa compresa, si sono volti in maniera sostanziale verso i piaceri, come considerano gli esperti intervenuti al forum. Ad esempio, il ricercatore capo dell'istituto di sociologia dell'Accademia Russa delle Scienze (RAN), Aleksandr Zhavoronkov ha ammesso che, nonostante nei diversi gruppi sociali si potesse registrare il prevalere ora dell'una, ora dell'altra tendenza, bisogna concludere che nel complesso si manifesta una vera e propria tendenza all'edonismo. Mentre invece i concetti di lavoro interessante, famiglia, salute sono passati in secondo piano. Nell'ultimo periodo molte giovani coppie ritardano la nascita persino del primo figlio.

Analoghi problemi demografici ha riscontrato nel suo paese il deputato del parlamento greco Anastasios Nerantsis. “Le principali cause della diminuzione della popolazione non sono la guerra, le malattie, le catastrofi, ma il calo delle nascite”. Secondo le sue parole, se prima in Grecia per donna si calcolavano in media 3,7 bambini, ora invece soltanto 1,2. 

 
Adozioni, una seconda possibilità di vita

Il presidente del consiglio del programma “Sacralità della maternità”, Natalja Jakunina è convinta che lo stato debba offrire il proprio appoggio alle famiglie durante l'intero ciclo di vita, non soltanto in determinati momenti. Secondo le parole di Jakunina, oggi il concetto di famiglia viene sempre più spesso applicato a quelle situazioni che non possono in alcun modo essere definite tali, secondo naturale comprensione.

“Questa tendenza si esprime nelle immagini promosse dalla cultura di massa che non fanno altro che imporrei stereotipi di comportamento, in prima linea, ai giovani. Senza la famiglia l'umanità smette di essere tale”, sottolinea Jakunina.

Problemi demografici

Il sottosegretario ungherese per le relazioni internazionali e di cooperazione con l'Europa Gergely Prohle ha dimostrato al forum come una politica tesa all'annientamento dei valori familiari conduca inevitabilmente a problemi demografici.

“L'Ungheria ha sofferto molto dell'inverno demografico. Il calo della natalità iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso prosegue tutt'ora. Nel 2010 siamo passati a 10.000.000 di abitanti”, ha detto Prohle. Secondo la sua opinione, la maggior parte dei paesi europei e della CSI stanno vivendo problemi simili. Cresce l'individualismo, la gente evita le responsabilità nella sfera sociale, osserva Prohle.

Il ruolo della donna cambia notevolmente nei paesi in via di sviluppo, fa notare il professore cinese di ricerche demografiche Jan Tsju Chua. “Ora la discriminazione sul mercato del lavoro porta sempre più a declassarle a casalinghe”, sostiene lei. Stando alla sua opinione, le donne continuano a essere giudicate membri deboli e in perdita della società.

Come misura per sovvertire la tendenza demografica negativa e innalzare il livello di fertilità, il rappresentante del consiglio Islamico Abdolrez Azizi dall'Iran ha proposto di sostenere a livello statale l'istituto della famiglia e del matrimonio, delle madri e delle donne incinta.

La voce dall'Italia

Il presidente del fondo “Novae Terrae”, Luca Giuseppe Volonté, dall'Italia, ha affermato che il problema demografico ha carattere internazionale. Per questo motivo servono iniziative internazionali, affinché ci si sposti da questo punto morto. "I matrimoni omosessuali, gli aborti disturbano l'equilibrio della società. Abbiamo bisogno di definire il concetto di “discriminazione” a livello internazionale. Ora, la cosiddetta difesa dei diritti dell'uomo sta andando a favore di un ristretto gruppo di persone. Mentre altri non ricevono neppure il diritto di essere nati, di quale società civile si sta parlando?".

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