Il buddismo nella Russia imperiale

Foto: Alexei Danichev / Ria Novosti

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Come si è diffusa e quando è stata riconosciuta in Russia una delle religioni più antiche del mondo

Quest’anno ricorrono i 250 anni del riconoscimento del buddismo da parte dell’imperatrice Caterina II e i 248 anni da quando la spiritualità buddista ha annunciato la sua reincarnazione sulla terra nella Tara Bianca.

Ma per ottenere il suo riconoscimento ufficiale nell’Impero russo il buddismo ha dovuto attendere un altro secolo. 

 
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Il buddismo fece la sua comparsa per la prima volta in Russia nel XVII secolo con l’arrivo nel basso corso del Volga delle tribù degli oirati (mongoli occidentali, in seguito denominati calmucchi). Intorno al 1616 gli oirati edificarono il loro primo monastero nel territorio di Semipalatinsk e verso il 1917 presso i calmucchi vi erano già 5270 monaci residenti in 105 templi.  

Il buddismo si era diffuso prevalentemente nella Buriazia, in particolare dopo il ’18, allorché si trasferirono in quel territorio 150 monaci mongoli e tibetani.

Inizialmente i monasteri erano stati sistemati nelle yurte e solo nel 1745 fu edificato il primo tempio buddista in legno – il Tsugolskij dazan – e successivamente venne costruito l’edificio di legno che ospita il Dazan di Gusinozersk, divenuto in seguito il dazan principale della Buriazia.

A cavallo tra il XIX e il XX secolo nei monasteri buriati erano attivi dei corsi di formazione superiore di teologia buddista, che includevano le facoltà di Tantra, astrologia e medicina tibetana.

A testimoniare dell’influenza dei buriati buddisti è il fatto che il dottor Petr Balmaev, specialista in medicina tibetana, divenne il medico della famiglia imperiale russa e curò anche lo zar Nicola II.

Dopo la rivoluzione Xinhai del 1911 la regione di Tuva entrò a far parte ufficialmente della compagine russa nel 1914. All’epoca nel suo territorio si trovavano 4000 lama ed erano attivi 22 templi buddisti.

All’epoca della Prima guerra mondiale si erano venute così formando in Russia tre regioni buddiste – Buriazia, Camucchia e Tuva – dove il buddismo è tuttora diffuso.

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