Credit: Evgeny Biyatov e Artem Zhitenev / Ria Novosti
Le prime dichiarazioni sulle pagine delle reti sociali dopo la tragedia del Boeing erano puramente emotive. Le persone si scambiavano i link con i primissimi aggiornamenti sulla catastrofe corredati di brevi commenti come “è terribile”, “è un incubo”, “le mie condoglianze” oppure messaggi incensurati all’indirizzo dei responsabili dell’incidente.
Gli utenti hanno da subito cercato di chiarire le circostanze dell’accaduto e d’individuare così i colpevoli della tragedia. Sull’esempio dei media, hanno cominciato ad addossare la responsabilità ora sulle milizie della Repubblica di Donetsk, ora sull’Ucraina, ora sulla Russia.
E allora, non avete giocato abbastanza, razza d’idioti?, ha scritto Evgenij Rojzman, sindaco dell’opposizione di Ekaterinburg, quarta città per estensione della Russia, senza però rivolgersi concretamente a nessuno.
Ну что, доигрались, дебилы?
— Евгений Ройзман (@roizmangbn) 17 Luglio 2014
Le versioni
Sui social network sono state ripetutamente prese in esame le versioni del possibile attacco dell’aereo passeggeri da parte di un lanciamissili “Buk”, ipotizzandone la responsabilità tanto delle milizie del Donbass quanto di quelle dell’Ucraina, in aggiunta a un messaggio da twitter da parte di un uomo che diceva di essere un controllore del traffico aereo di nazionalità spagnola, operante a Borispol che dichiarava di aver visto a tre minuti dalla distruzione del Boeing, due caccia dell’aviazione ucraina volare a fianco dell’aereo passeggeri.
“Si direbbe che sia comparso un nuovo Triangolo delle Bermuda. Quante menzogne e pettegolezzi sottoforma di versioni attendibili ci tocca ancora sentire”, ha scritto sulla sua pagina Facebook il giornalista Stanislav Kučer.
Paralleli
Molti utenti hanno notato la somiglianza della situazione con la catastrofe sopra Lockerbie, quando il 21 dicembre 1988, un Boeing-747 che stava compiendo un volo tra Londra e New Tork è scoppiato in aria nei cieli della Scozia per via di un ordigno piazzato da terroristi libici. “Il nostro Lockerbie sovietico”, ha scritto sul suo twitter il giornalista Oleg Kašin.
Наше советское Локерби.
— Kashin⚓Kashin⚓Kashin (@KSHN) 17 Luglio 2014
Altri hanno ricordato il disastro avvenuto il 4 ottobre del 2001, quando il missile anti-aereo ucraino C-200 abbattè un aereo passeggeri della compagnia “Sibir’”, in rotta da Tel Aviv a Novorossijsk, a causa probabilmente di un errore dell’operatore della contraerea durante le esercitazioni. “Né ho provato meno vergogna per l’Ucraina, quando i suoi valorosi guerrieri hanno palesemente mentito a proposito del Sibir’ TU-154 abbattuto sopra il mar Nero per poi essere sottoposti a giudizio per via dei risarcimenti in quel modo così sporco”, ha scritto sulla sua pagina Facebook il professore dell’Università Statale di Mosca Anatolij Khodorkovskij.
Teoria della cospirazione
Grande plauso ha ottenuto anche la teoria della cospirazione. Per i social network girava l’immagine dove venivano messe a confronto la “livrea” (pittura della fusoliera) del Boeing malese con quella del russo №1 sul quale vola Putin. Hanno cominciato allora a comparire messaggi che dicevano che entrambi gli aeromobili si sarebbero incrociati in un punto sopra la Polonia poco prima dello schianto.
Фото сверху - самолет президента РФ, фото снизу - малазийский боинг. Информация к размышлению. pic.twitter.com/urVkbUFoQ3
— Меркури (@imerkouri) 17 Luglio 2014
Molti utenti hanno osservato che la distruzione del Boeing diventerà punto di rottura nello sviluppo della situazione nel sud-est dell’Ucraina. “Il giorno d’oggi cambierà il mondo ancora più di quanto non sia avvenuto con la Crimea e con tutto quello che poi è accaduto”, ha scritto l’editore di Look At Media, Aleksej Ametov sulla sua pagina Facebook.
У посольства Нидерландов сейчас pic.twitter.com/IPeuoLgSuQ
— Daria Besedina (@naive_elf) 17 Luglio 2014
Condoglianze
Nel contempo nei social network hanno cominciato a comparire messaggi di condoglianze per le vittime e le loro famiglie. Da subito, diversi blogger hanno invitato a portare fiori alle Ambasciate dei Paesi Bassi e della Malesia a Mosca, pubblicandone gli indirizzi. I primi fiori sono stati deposti ieri sera, 17 luglio.
“Per me non conta da dove sia partito il razzo, da Kiev, da Doneck, Lugansk, nonostante i loro giochi alla guerra, questa è pur sempre Ucraina, in una forma o nell’altra. Questo è il caso di quando due bande di teppisti esaltati attaccano da due lati un passante, solo per il fatto di essere comparso nel momento sbagliato", ha scritto nella sua pagina Facebook il giornalista Sergej Lesnevskij.
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