Un russo su dieci dichiara che trascorrerà la giornata all’aria aperta, cuocendo spiedini o prendendo il sole (Foto: Itar Tass)
All'inizio c'è una contraddizione: perchè questa festa è stata accolta da molti cittadini russi in modo controverso. Alla gente riesce difficile comprendere come si possa celebrare il giorno della perdita dell’integrità statale del proprio paese. Tuttavia, il 12 giugno 1990 viene ricordato anche per un altro fatto significativo: l’elezione di Boris Eltsin a primo presidente della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (Rsfsr).
La questione se “sia opportuno celebrare il Giorno della Russia” il 12 giugno resta ancora aperta. La Russia è stata per secoli uno Stato indipendente e i tentativi di dichiarare che è “un giovane paese di soli 23 anni” appaio un po’ singolari. Come osserva il politologo Aleksandr Dugin, la festa dell’autoidentità russa dovrebbe essere celebrata nel giorno della sua grande conquista. Visto che nella storia dello Stato russo questa ricorrenza sarebbe più che significativa. “Ritengo che il Giorno della Russia si debba celebrare nella data di una grande vittoria; la vittoria su chi ha effettivamente costituito una minaccia per la nostra esistenza storica; sugli invasori o sui nostri nemici esistenziali” afferma Dugin.
Putin, proclamando il 12 giugno come Giorno della Russia, ha adottato una linea di compromesso. Dal 2002 non si celebra ormai più la firma della Dichiarazione di sovranità statale della Rsfsr. Ora tale festa è dedicata al paese nel suo insieme.
Il 12 giugno e la Russia contemporanea
I sociologi del Centro demoscopico Levada hanno chiesto a 1600 cittadini russi come vivono questa festa. Il 44% degli intervistati sono tuttora convinti che si tratti del “Giorno dell’indipendenza della Russia”. Mentre solo il 38% sa che è il “Giorno della Russia”. Un quinto degli intervistati ha avuto difficoltà a spiegare in che modo fosse per loro mutata l’idea di indipendenza. Oleg Rumjancev, membro della commissione di lavoro che aveva elaborato il testo della Dichiarazione, interrogato in merito alla questione, ha risposto con una velata tristezza: “È il giorno dei fondamenti del nostro dettato costituzionale. Perciò la designazione attuale non mi pare molto felice. Nella Dichiarazione sono sanciti i principi di sovranità nazionale, avrebbe dovuto diventare un punto di riferimento per il federalismo, aprire la strada a un nuovo trattato dell’Unione. È una festa troppo razionale perché possa essere apprezzata dalla massa, ma è un ottimo pretesto per una riflessione sul cammino percorso dal paese e sulla direzione verso cui ci stiamo muovendo”.
Come celebreranno i cittadini russi il Giorno della Russia?
Malgrado ciò, il “Giorno della Russia” si festeggia ancora ed è un giorno di riposo, che la gente celebra nei modi più eterogenei. Secondo i dati dell’inchiesta effettuata dal Centro Levada, il 14% dei lavoratori trascorrerà il 12 giugno a casa, in famiglia; l’11% nella dacia o in campagna. La stessa percentuale di intervistati si dichiara intenzionata a lavorare esattamente come tutti i giorni.
Un russo su dieci dichiara che trascorrerà la giornata nella natura, cuocendo spiedini o prendendo il sole sulla spiaggia. Per il 9% il “Giorno della Russia” non sarà diverso da qualunque sabato o domenica delle altre settimane; la stessa percentuale di intervistati pensa di utilizzarlo per “riposarsi”. Il 5% il 2 giugno ha in progetto di fare un passeggiata in città, al parco o di raggiungere mete più lontane. Il 3% desidera divertirsi al meglio, mentre il 2% intende semplicemente dormire. Un altro 2% trascorrerà questo giorno di festa con gli amici o festeggerà il proprio compleanno o quello dei propri cari che cade esattamente in quella data. L’11% degli intervistati dichiara di non avere dei progetti. L’essenziale, come ha osservato la maggioranza dei russi intervistati, è festeggiarlo in modo “adeguato”. E il significato di questa parola appare del tutto soggettivo.
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