Secondo uno studio condotto da Rosstat, l’88 per cento dei giovani è favorevole all’introduzione dell’educazione sessuale a scuola (Foto: Ria Novosti)
Ogni anno nel mondo 7 milioni e 300mila giovani adolescenti diventano madri prima del compimento del 15mo anno di età. Per due milioni di loro la maternità arriva addirittura prima dei 14 anni. E l'età del primo rapporto sessuale per le ragazze continua ad abbassarsi. Anche in Russia.
Su questo tema per la prima volta la Federazione ha condotto un sondaggio a livello nazionale. Dal rapporto, affidato al Rosstat (il servizio statistico statale federale russo), emerge che tra i Paesi industrializzati il primato delle “gravidanze infantili” spetta agli Stati Uniti.
Il fenomeno è molto diffuso anche in Russia, benché in misura minore rispetto all’Europa orientale (ma superiore rispetto all’Europa occidentale).
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“La ricerca - ha commentato Irina Troitskaya, ricercatrice presso il Centro studi sulla popolazione della facoltà di economia dell’Università statale di Mosca -, dimostra che le donne più giovani hanno un atteggiamento diverso rispetto alla propria salute, compresa la salute riproduttiva. Solo la metà, ovvero il 53 per cento delle donne interpellate, ha affermato di essersi sottoposta a una visita medica negli ultimi dodici mesi; il 13 per cento di loro ha preferito rinviare l’incontro con un dottore”.
Da tempo, poi, in Russia si discute sulla possibilità di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. Lo studio dimostra che gli studenti avrebbero bisogno di avere maggiori informazioni: l’88 per cento di loro è favorevole all’introduzione dell’educazione sessuale, per imparare a capire la gravidanza (87,8 percento), conoscere le malattie sessualmente trasmissibili (87,6 percento), e i metodi contraccettivi esistenti (87,4 percento).
Riguardo all’età dei ragazzi ai quali tale educazione dovrebbe rivolgersi, le opinioni sono contrastanti. Una persona su due è favorevole a iniziare dei corsi prima dei 14 anni, mentre il 43,5 per cento degli interpellati propone che le lezioni partano dai 14-15 anni; il 6,5 per cento degli interpellati vorrebbe invece che l’educazione sessuale fosse introdotta dai 16 anni in poi. Quasi una donna su dieci ritiene che le scuole dovrebbero proporre corsi specifici di educazione sessuale “poiché gli insegnanti non hanno una preparazione adeguata per farlo” (8,1 per cento); alcune delle interpellate credono inoltre che l’educazione sessuale induca gli adolescenti a diventare sessualmente attivi (7,1 per cento), che il tema dell’educazione sessuale dovrebbe essere relegato alla famiglia (6,2 per cento), e che l’educazione sessuale contrasti con le convinzioni religiose (1,1 per cento).
Secondo gli esperti, gli adolescenti sono chiaramente sprovvisti delle conoscenze necessarie per evitare gravidanze indesiderate, ma sono anche consapevoli delle proprie lacune. “Le scuole dovrebbero diventare la principale fonte di informazione sul rapporto tra i sessi - afferma Troitskaya -. Lo studio dimostra che l’85 per cento degli interpellati è favorevole all’introduzione di argomenti relativi ai rapporti tra i sessi nei programmi scolastici”.
Anche le argomentazioni di coloro che si oppongono all’educazione sessuale hanno una certa credibilità. Per essi, la necessità di reperire insegnanti qualificati, mettere a punto un programma valido e creare testi scolastici appropriati rappresentano dei prerequisiti essenziali all’introduzione dello studio dei rapporti tra i sessi nei programmi scolastici. Un simile compito, dichiarano, non può essere semplicemente affidato a quei docenti che già insegnano materie affini. Un compito che, sottolineano, oltre alla padronanza della materia richiede la capacità di discutere con efficacia di argomenti delicati.
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Secondo i ricercatori anche i dati sull’aborto forniscono un’indicazione significativa riguardo l’igiene e la prosperità materiale di un popolo. Nel 2011 in Russia sono state compiute 26,7 interruzioni di gravidanza per ogni mille donne di età fertile. Secondo i dati del Rosstat, il ricorso all’aborto è in diminuzione, mentre il tasso di natalità è aumentato per la prima volta negli ultimi decenni, ed è pari al tasso di mortalità.
Dallo studio emerge infine che nelle zone rurali e a Mosca l’età media in cui le ragazze hanno il primo rapporto sessuale, si sposano e hanno figli è in continua diminuzione rispetto a quanto accade in altre metropoli e altre città. L’età media è inversamente proporzionale al livello di ricchezza e di scolarizzazione: le giovani con alti livelli di istruzione e di prosperità economica dimostrano infatti maggiore cautela, e hanno il loro primo rapporto, si sposano e diventano madri più tardi.
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