Muntyan, il giocoliere del pallone

Volodymyr Muntyan (Foto: Wikipedia)

Volodymyr Muntyan (Foto: Wikipedia)

La storia di Volodymyr Muntyan, uno dei centrocampisti più forti della storia dell'Unione Sovietica

Campione grazie a un soldato. Un pezzo dell'Esercito sovietico. Così Volodymyr Muntyan è poi divenuto uno dei centrocampisti più forti della lunga storia dell'Unione Sovietica. Accadeva ai tempi delle giovanili: Muntyan palleggiava davanti agli occhi di un uomo in divisa, nel freddo di Kiev. Ed era lo stesso soldato che gli consigliava di farsi dare un occhio da Mikhail Korsunskiy, un famoso allenatore nella capitale ucraina. Da lì cambiava la sua vita. Entrando nelle giovanili della Dinamo Kiev, che già cominciava a farsi conoscere nel calcio occidentale, con talenti come Anatoli Bishovets, che poi sarà commissario tecnico della Nazionale olimpica sovietica.

Il debutto in prima squadra avveniva nel 1965, neppure 19enne. Ma dirigenti e staff tecnico erano rimasti sorpresi dal tasso tecnico delle sue giocate.

Un giocoliere, palla attaccata al piede, baricentro basso, quasi impossibile portargli via il pallone negli spazi stretti. E capacità di giocare con entrambi i piedi.

Insomma, un sovietico che somigliava a un brasiliano, merce rara sia nella Dinamo Kiev che nell'Urss, dove abbondavano centimetri e forza fisica, meno la tecnica individuale. Forse solo Eduard Streltsov aveva mostrato un talento superiore con la palla tra i piedi, oppure il compagno di squadra Oleg Blokhin.

Tre anni dopo l'esordio, con la Dinamo che metteva in fila successi finali in campionato, davanti a Dinamo Mosca e Spartak Mosca, per Muntyan arrivava anche il titolo di miglior calciatore del torneo sovietico. Non era poco. Considerando che sempre nella Dinamo Kiev giocava Blokhin, uno dei tre sovietici a vincere il Pallone d'Oro, assieme al portiere Lev Jascin e a Igor Belanov, attaccante dell'Urss di fine anni Ottanta, allenata dal colonnello Valeri Lobanovskij. Ed era lo stesso Lobanovskij ad accomodarsi sulla panchina della Dinamo Kiev, nel periodo più alto della carriera di Muntyan. Assieme, vinceranno trofei su trofei, anche la Coppa delle Coppe ed anche la Supercoppa Uefa, con doppio successo sul Bayern Monaco.

Nel frattempo Muntyan era titolare anche in Nazionale, nella Cccp con maglia bianca, scritta in rosso e scollo a “V” – 49 partite, sette gol totali – ma non riusciva, tra Europei e Mondiali, a essere decisivo come nella Dinamo Kiev. Con il club ucraino oltre 300 partite con 57 reti, sino al ritiro avvenuto nel 1980, non prima di aver vinto altri campionati con la squadra del cuore.  

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