La stagione della bellezza

Irina Shayk (Foto: Ap)

Irina Shayk (Foto: Ap)

Come sono solite prendersi cura di sé le rappresentanti del gentil sesso in Russia e in Italia? Quali sono gli standard per la cura di sè adottati nei due paesi?

Le russe di diritto vengono considerate fra le donne più belle del mondo. Del loro aspetto esteriore è consuetudine inorgoglirsi, meravigliarsi e goderne. L’espressione “bellezza russa” è da tempo entrata stabilmente nel lessico di diversi paesi. Sulle copertine dei giornali occidentali patinati, hanno cominciato a comparire sempre più spesso modelle e attrici del cinema dai “tratti slavi”: Natalja Vodianova, Irina Shayk, Mila Jovović, l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Per esempio, il tennis attira oggi molti spettatori grazie alla bellissima Maria Sarapova che occupa posizioni da leader nelle classifiche degli atleti più affascinanti del mondo.

Personalmente, io spiego questo fenomeno con il fatto che le russe sono più numerose, nel senso che la popolazione russa supera ad esempio di una volta, quella italiana e pertanto, la possibilità di incontrare una donna attraente è maggiore. Ma, in secondo luogo, a me pare, si contano più bellezze in Russia per il fatto che le donne lì sono abituate a prendersi cura di sé in età giovane e media, quando cioè d’aspetto, sono più interessanti per gli uomini. Si è così osservato che per le russe fra i 25 e i 45 anni, la frequentazione  dei saloni di bellezza è pratica obbligatoria, se non addirittura voce principale fra gli impegni improrogabili della settimana.

Come è noto, la domanda fa crescere l’offerta e forse è per questo che negli ultimi anni il business dei parrucchieri è diventato fra quelli più invincibili, nonostante la massiccia presenza di ogni possibile tipo di salone, pensato praticamente per qualsiasi portafoglio. Andare al lavoro senza una buona manicure è considerato nella maggior parte degli uffici cattivo tono, per non parlare poi dei capelli in disordine. Le giovani russe preferiscono non spendere soldi per comprarsi un vestito nuovo, piuttosto acquistare la crema più costosa oppure andare una volta in più dall’estetista. In una parola, tale approccio al proprio aspetto è diventato una sorta di stile di vita per molte, se non per tutte le rappresentanti del gentil sesso.

 
Niva Mirakyan
(Archivio personale) 

Mentre invece, in Italia, ho notato un quadro diametralmente oposto. Le giovani si rapportano al loro aspetto esteriore in maniera piuttosto leggera. Probabilmente, ma del resto non a torto, pensano che la giovinezza sia già di per sé bella e che non necessiti di ulteriori stimoli. Personalmente, mi ha sorpreso molto che, a differenza della Russia, fra le clienti abituali dei saloni non vi siano quasi per nulla ragazze o donne giovani. Io questo lo lego anche al fatto che i prezzi in genere “mordono” e che la gioventù italiana non può permettersi il lusso di trattamenti Spa o di peeling del viso, ad esempio. Forse per questo motivo la clientela principale è costituita da dame che vanno per i sessanta, se non addirittura sui settanta, ottant’anni. E come ho avuto modo di notare (io vivo non lontano da uno di questi saloni) queste signore ci vivono letteralmente nei saloni, visitandoli circa ogni giorno per sottoporsi all’ennesimo procedimento estetico di turno. Confesso che ammiro il fatto che in età così avanzata riescano a non perdere il gusto per la vita e il desiderio di piacere.

In generale, dobbiamo riconoscere che molte italiane mature hanno un aspetto semplicemente fantastico, a differenza di molte russe che dopo la comparsa della famiglia e dei bambini smettono in parte di curare il loro aspetto. Per convincersi di questo, è sufficiente guardare alla bellissima ottantenne Sofia Loren o semplicemente dare un’occhiata fuori in strada per notare quante signore ormai non più giovani portino con dignità i loro anni: la pelle tirata, sempre vestite a festa, abbronzate e sicure di sé. Contemporaneamente in Russia, molte ex-veneri verso la mezz’età (molte, per fortuna non tutte) per qualche motivo a me ignoto abbandonano piano piano le loro posizioni, mettono su peso, si vestono in modo dimesso per confondersi fra la gente, credono a fatica nel fascino che sapevano esercitare una volta.

La cosa più piacevole è che russe e italiane nel profondo della loro anima tendono ad essere simili l’una all’altra. Io conosco un sacco di russe ammiratrici della bellezza mediterranea. E ancora di più: molte di loro impiegano molti sforzi per trasformarsi in appassionate brunette dagli occhi azzurri come il cielo italiano. Devo in particolare sottolineare che il sinonimo di “italiana” nell’immaginario di molti russi coincide con “bella donna”. Si osserva però anche un’inversione di tendenza: le abitanti degli Appennini negli ultimi anni si schiariscono sempre più spesso i capelli cercando di assomigliare alle bellezze bionde della lontana Russia. Non è escluso, a onor del vero, che il tutto non stia semplicemente nella reciproca simpatia ma anche nel desiderio di soddisfare i gusti dei propri preziosi uomini: gli italiani, come è noto, preferiscono le bionde, mentre gli uomini russi le brunette dalla pelle olivastra.  

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