Il Nizhinsky volante

Disegni di Natalia Mikhailenko

Disegni di Natalia Mikhailenko

Tra scandali, amore e occultismo. La storia del balletto russo è costellata di stelle, ma la più leggendaria di tutti è Vatslav Nizhinsky (1889-1950)

Nizhinsky era famoso per i suoi salti spettacolari, in cui sembrava che fosse sospeso per aria. Ecco perché i suoi contemporanei lo chiamavano "il Nizhinsky volante" e "re dell’aria". Nizhinsky ha avuto una carriera spettacolare, ma molto breve. In effetti, è durata solo pochi anni dall'inizio della prima guerra mondiale. Ma il suo modo di danzare era così spettacolare che Nizhinsky viene ricordato ancora, quasi 100 anni dopo. "La sagra della primavera", "Il pomeriggio di un fauno", "Giselle", "Sheherazade", "Petrushka" – questi balletti vengono sempre collegati a lui. Nizhinsky ha avuto una brillante carriera presso il Teatro Mariinsky e poi a Parigi. Era ammirato dalla grande Sarah Bernhardt. E non solo da lei.

Nizhinsky doveva la sua fama internazionale a Serge Diaghilev, impresario dei famosi Balletti Russi, che aveva trasformato il balletto russo in un brand globale. È risaputo che i due erano amanti e che Diaghilev aveva un grande potere su Nizhinsky, non soltanto da un punto di vista fisico, ma anche spirituale ed emotivo. Dopo che si sono lasciati, Diaghilev ha licenziato Nizhinsky dalla sua compagnia di balletto. La rottura ha avuto un effetto devastante su Vatslav tanto da provocare in lui problemi mentali. Dal 1919 e fino alla fine della sua vita, ossia per un periodo di quasi 30 anni, è entrato e uscito da varie cliniche psichiatriche. Nizhinsky è sempre stato un personaggio fuori dal comune. Una volta ha detto di se stesso: "Voglio ballare, disegnare, suonare il pianoforte, scrivere poesie. Voglio amare tutti. Questa è la missione della mia vita. Non voglio guerre. La mia casa si trova dovunque ci sia pace. Sono un essere umano, Dio è dentro di me e io sono dentro di lui. Io lo sto chiamando, lo sto cercando. Sono un cercatore di Dio. Dio mi sta cercando ed è per questo che ci troveremo. Nizhinsky il Dio".

 
La testa di Gogol

Nonostante il suo evidente talento, egli non era uno studente particolarmente popolare presso la Scuola di Danza Imperiale di San Pietroburgo. Veniva preso in giro per le sue origini polacche e chiamato con il soprannome di "Japonczek" per il suo aspetto leggermente mongolo. Fin dall'inizio, Nizhinsky era un estraneo e un reietto. Era un bambino solitario e taciturno e non mostrava grandi capacità accademiche, fallendo un esame dopo l’altro. Ma questo non accadeva quando Nizhinsky saliva sul palco del grande Teatro Mariinskij. Sul palco ha avuto un successo immediato, ma fuori era del tutto impacciato. Non gli piaceva e non sapeva come negoziare i suoi compensi ed era del tutto perso a meno che non ci fosse un mecenate a prendersi cura di lui. Inoltre, si è trovato spesso al centro di polemiche, spesso di carattere sessuale. Ad esempio, una volta è salito sul palco indossando un body molto aderente, cosa che l’imperatrice ha trovato inappropriata. È stata la sua ultima apparizione sul palco del Mariinsky.

In seguito, quando già si esibiva con la compagnia di Diaghilev a Parigi, Nizhinsky è diventato oggetto di un altro scandalo. Nel balletto "Il pomeriggio di un fauno", che egli stesso aveva coreografato, c'era una scena in cui il Fauno, sdraiato sulla parte superiore del velo della ninfa, faceva un movimento che è stato reputato osceno scandalizzando parte del pubblico e della stampa. Nel dibattito che ne seguì, tra coloro che hanno sostenuto Nizhinsky c’era il famoso scultore francese Auguste Rodin, ma questo non è stato di aiuto. Nizhinsky ha ballato per l’ultima volta nel 1919 in Svizzera e dopo non è mai più salito su un palco. Dieci anni dopo, Diaghilev ha cercato di invogliarlo a tornare e lo ha portato al Teatro dell'Opera di Parigi per assistere a uno spettacolo di "Petrushka". Ma invano: Nizhinsky sembrava aver perso ogni interesse per la vita. Un altro tentativo di riaccendere il suo interesse per la danza è stato fatto più di 10 anni dopo da Serge Lifar. Si è esibito di fronte a Nizhinskyquasi fino allo sfinimento, nella speranza di riaccendere almeno un interesse nel grande ballerino. Ma Nizhinsky si è limitato a guardarlo, con gli occhi vitrei.

Poi improvvisamente una forza sconosciuta lo ha spinto ad alzarsi e a spiccare un salto, dopo il quale è tornato nel suo stato di torpore. Sono i suoi famosi salti che tutti ricordano. Nizhinsky aveva un’elevazione straordinaria, che lo faceva sembrare letteralmente sospeso per aria. Poteva fare più di una dozzina di volteggi in un unico salto ed era in grado di coprire la distanza dalla parte anteriore alla parte posteriore del palco in un solo balzo. Saltava più in alto della sua stessa altezza. I contemporanei lo chiamavano "il Nizhinsky volante". E volava davvero! Il suo dono superava chiaramente le normali capacità umane. Come riusciva a farlo? Qui entriamo nel regno delle congetture e dei pettegolezzi. Si diceva che praticasse varie tecniche orientali, compreso lo yoga, e che avesse raggiunto la capacità di sollevarsi. In volo, la sua anima si separava dal suo corpo e lo guardava da fuori.

Dicevano che si interessasse allo spiritismo e che avesse poteri di chiaroveggenza. Inoltre, la sua famiglia aveva alle spalle una storia di malattie mentali. La nonna di Nizhinsky, che soffriva di depressione, si è lasciata morire di fame, mentre a suo fratello è stata diagnosticata la schizofrenia. Ai tempi della rivoluzione del 1917 è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico a San Pietroburgo. Dopo la rivoluzione, però, tutti i manicomi sono stati chiusi e i pazienti sono stati lasciati uscire perché Lenin riteneva che la schizofrenia non fosse una vera e propria malattia, ma una fantasia inventata dai capitalisti per ingannare la gente comune. Considerata la sua storia familiare, era probabile che Nizhinsky sviluppasse anche lui una malattia mentale. Cos’è che l’ha innescata?

Non solo i problemi d'amore. Quanto piuttosto la guerra e la rivoluzione. Nizhinsky era un essere umano estremamente sensibile e gli è capitato di vivere in uno dei periodi più turbolenti della storia. Ha avuto semplicemente un esaurimento nervoso. Era un momento molto difficile in cui vivere. Con la povertà, le guerre e gli sconvolgimenti politici, il balletto era ridotto a una presenza sbiadita sullo sfondo. Tutti pensavano a come sopravvivere. Già dimenticato dal mondo, Nizhinskyimprovvisamente è ricomparso alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un corrispondente di Life lo ha avvistato a Vienna, mentre danzava davanti ai soldati sovietici. Deve essere stata un'esperienza profondamente emozionante per lui perchè Nizhinsky, che per anni non aveva quasi mai pronunciato una parola, improvvisamente ha cominciato a parlare a quei soldati della sua nativa Russia. Sarebbe vissuto solo per altri cinque anni. Dopo la sua morte nel 1950 Nizhinsky è stato in un primo momento sepolto a Londra. Ma tre anni più tardi il suo corpo è stato spostato presso il cimitero di Montmartre a Parigi. Sulla sua lapide c'è la statua di un clown triste che raffigura Nizhinsky come Petrushka.

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