Caffè off limits

Mosca vista dal basso di un'italiana. I post
Credit: Niyaz Karim

Si nasconde benissimo, quasi non volesse farsi notare. L'ho visto per caso, camminando a passo svelto nell'aria gelida di gennaio. Mimetizzato tra l'ingresso di un fast food e la porticina di una farmacia, un piccolo bugigattolo, dove fisicamente non possono entrare più di 8-9 persone alla volta, vende uno dei caffè più buoni che abbia mai bevuto a Mosca. Non solo buono, ma anche stranamente economico. Con il cambio attuale, e l'aumento dei prezzi in Italia, oserei dire quasi più economico del Belpaese. Quarantacinque rubli. Praticamente un euro.

Mini-pasticceria a Mosca (Foto: Eva Canta)

In una città dove il caffè, secondo un recente studio, tocca i prezzi più alti tra le capitali straniere, questo micro-bar-pasticceria smentisce la diffusa convinzione secondo la quale in Russia è praticamente impossibile bere un caffè discreto a prezzi onesti.

Fuori dalle grandi catene, in effetti, è piuttosto difficile trovare un espresso (come lo chiamano qui) che possa soddisfare i gusti degli italiani. Intenso e ristretto. Bollente come piace a noi. E non annacquato come invece di solito lo bevono i russi.


Mini-pasticceria a Mosca (Foto: Eva Canta)

Per soli 45 rubli qui si può ordinare un espresso degno di Bar Sport. Il problema, però, è farselo dare. Davanti alla mia ordinazione, infatti, la rotonda signora con un dente d'oro si è dimostrata piuttosto scettica. Quasi volesse distogliermi dall'idea di ordinare veramente una cosa simile. "È molto forte. Non ti conviene. Non riesci a berlo", mi ha detto, continuando a sistemare delle baguette al di là della vetrina. Divertita, le ho risposto che non c'erano problemi. E che lo avrei preso lo stesso.

Due giorni dopo, stesso copione. "Devushka, questo caffè è corto e molto forte. Le conviene prendere un americano", mi ha ribadito, evidentemente non ricordando il mio volto. Terzo tentativo, ieri. Stessa risposta. "Guardi che è molto forte questo caffè. Prenda un cappuccino. O un americano".

"Non si preoccupi, lo bevo sempre così", le ho risposto, a metà tra il divertito e lo scocciato, incredula di tanta premura. A dir la verità ho il sospetto che mi abbia preso per una gran taccagna, visto il prezzo stracciato di questo caffè. Buono come a Milano. Più economico di quello italiano.

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