Pattini di gelo

Mosca vista dal basso di un'italiana. I post
Credit: Niyaz Karim

La domenica a Mosca si va al Gorky Park. Guanti, sciarpa, berretto di lana. Mancano solo gli sci e gli scarponi da neve. E il quadro sarebbe completo.

Alle temperature invernali non ci si fa caso. Anzi, per noi stranieri che affrontiamo con eroismo (a detta degli amici che restano in patria) il freddo polare di Mosca, la soddisfazione che si percepisce a vivere nell'inverno russo è direttamente proporzionale alla rigidità delle temperature. E permette di affrontare con filosofia i 15 gradi sotto zero di questi giorni.

Davanti alla pista di pattinaggio allestita al Gorky Park, la coda alle casse è lunghissima. La gente aspetta paziente. Qualcuno sistema i pattini nello zaino. Altri si scaldano con un tè bollente comprato nel chiosco vicino. Alcuni bambini si prendono a palle di neve, schivando per poco una coppia di fidanzati che avanzano come pinguini per non ruzzolare sulle lastre di ghiaccio.

L'attesa inizia a farsi lunga. Dieci. Quindici. Trenta minuti. La fila va avanti lentamente. Le poche casse e l'organizzazione macchinosa del noleggio non consentono di avanzare con velocità. Una coda per pagare. Una coda per ritirare i pattini. Un'altra per riconsegnarli e un'altra ancora per farsi ridare la cauzione di mille rubli, data a garanzia del noleggio. Ma chi si è inventato un sistema come questo? Chiede una ragazza dietro di me.

Sulla pista di pattinaggio del Gorky Park (Foto: Sergei Savostianov / RG)

Si riesce ad entrare in pista solo dopo un'ora e mezzo di gelida attesa. Mai avrei pensato che sarei riuscita a sopportare una coda così lunga con quelle temperature. Ma ancora una volta l'inverno di Mosca si è rivelato non molto più fastidioso di quello umido di certe città italiane, coperte di nebbia e foschia.

La gente si scatena in pista, sotto una neve così fine che sembra farina. I bambini sfrecciano zigzagando tra le persone. "Lo sai che se cadi a mani distese rischi che ti affettino un dito?", commenta con tono inquietante un mio amico russo, deviando l'intero flusso dei miei pensieri sul rischio che stavano correndo i miei salsicciotti congelati, chiusi dentro un paio di guanti rossi.

La pista è affollata di gente. Ed è impossibile avanzare senza urtare qualcuno. Ma il Gorky Park sotto la neve è uno spettacolo che non si può perdere. Sembra che i moscoviti non aspettino altro per tutta la settimana. Nonostante la coda e la lunga attesa sotto zero.

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