Quando il bon ton inizia dalle scarpe

Mosca vista dal basso di un'italiana. I post
Credit: Niyaz Karim

19 febbraio 2013
C’è un rito in Russia che si compie ogni qualvolta si varca la soglia di casa. Con la neve o col sole, superata la porta di ingresso si ci ferma sui propri passi, ci si china, si slacciano e si sfilano le scarpe. E le si ripongono in un angolo.

Di angoli così, in questi mesi, ne ho visti tanti. Ordinati e precisi, con tanto di calzascarpe a disposizione per gli ospiti; impolverati e caotici, con calzini gettati alla rinfusa, come se fosse esplosa una bomba. Ce ne sono di minimal, occupati da un unico paio di pantofole pronte a prendere il posto degli stivali appena tolti; di super forniti, che mettono a disposizione di chi entra ciabatte invernali, estive, infradito, babbucce di tutte le taglie e dimensioni; ma anche di retrò, con scarpe ormai fuori moda, e casual, nel senso che le calzature sono lasciate proprio a caso.

Dietro le porte d’ingresso russe, insomma, c’è un universo intero. Accoccolati tra il battiscopa (quasi sempre assente) e qualche batuffolo di polvere, si trovano zeppe dal tacco vertiginoso e moon boot, messi a riposare dopo una giornata in giro per le strade nevose della capitale.

In Russia è buona norma togliersi
sempre le scarpe sulla soglia di casa
(Foto: Itar-Tass)

Quella di sfilarsi le scarpe appena si entra in casa è un’abitudine che si nota quasi subito, quando si arriva in questo Paese. Io, a dir la verità, me ne sono accorta un po’ alla volta, vedendo il tono di disappunto impresso sul volto degli ospiti davanti alle mie sneakers che avanzavano tranquille (e forse un po’ infangate), sui pavimenti delle loro stanze. Solo qualche settimana dopo sono arrivata alla conclusione che qui il bon ton inizia dalle scarpe.

In Russia è buona norma, se non addirittura educazione, togliersi le scarpe ogni volta che si entra in casa. Non certo per motivi religiosi, ma per ragioni pratiche. Un’accortezza che noi italiani non abbiamo.

Così, sull’uscio a Mosca si resta tutti in calzini – bucati o non -, e si avanza scalzi o con un paio di ciabatte fornite direttamente dal padrone di casa.

Ho conosciuto ragazze che, sapendo di andare ospiti a casa di qualcuno per una cena, si portavano in borsa, da casa, un paio di ciabattine, per evitare di rimanere a piedi nudi.

Una contraddizione un po’ in termini, se vogliamo, per le russe, abituate come sono ad agghindarsi ogni volta che devono uscire: in questi casi i tacchi vertiginosi vengono infatti surclassati dai ben più popolari e democratici calzini. Che limano altezze e differenze. Mettendo a nudo calli e unghie magari non curate nei mesi invernali, in barba a qualsiasi pudore. Non vorremmo mica metterci contro al bon ton?

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