Fumo, Mosca potrebbe proibire vendita sigarette agli over 2014

Zona fumatori. In Russia dal 2013 è entrata in vigore una legge che impone il divieto di fumo anche in molte aree all’aperto. Per i fumatori sono state allestite apposite zone “smoke-free”.

Zona fumatori. In Russia dal 2013 è entrata in vigore una legge che impone il divieto di fumo anche in molte aree all’aperto. Per i fumatori sono state allestite apposite zone “smoke-free”.

: Pavel Starikov / Flickr
La proposta di legge presentata dal Ministero russo della Salute prevede il totale divieto di acquistare tabacco per le future generazioni. Un’iniziativa che ha scatenato accese polemiche. Nel frattempo nel Paese muoiono ogni anno 400mila fumatori

Zona fumatori. In Russia dal 2013 è entrata in vigore una legge che impone il divieto di fumo in molte aree all’aperto e per i fumatori sono state allestite apposite zone “smoke-free”. Ora si valuta un ulteriore giro di vite. Fonte: Pavel Starikov / FlickrZona fumatori. In Russia dal 2013 è entrata in vigore una legge che impone il divieto di fumo in molte aree all’aperto e per i fumatori sono state allestite apposite zone “smoke-free”. Ora si valuta un ulteriore giro di vite. Fonte: Pavel Starikov / Flickr

Ogni anno 400mila persone in Russia muoiono per patologie causate dal fumo. E ora il Ministero della Salute sta valutando una proposta di legge volta a proibire la vendita di sigarette a tutti i cittadini nati dopo il 2014. Un’idea che ha suscitato diverse polemiche, tra chi sostiene che si tratti di una violazione di diritti fondamentali e chi invece vede di buon occhio l’iniziativa.

La ministra della Salute, Veronika Skvortsova, ha accennato per la prima volta al divieto della vendita di sigarette nel maggio dello scorso anno. 

“L’obiettivo principale che ci prefiggiamo è quello di creare le condizioni per poter impedire l’accesso ai prodotti del tabacco alle nuove generazioni per tutta la loro vita”, aveva dichiarato la ministra nel corso di una conferenza stampa

Allora non si era prestata particolare attenzione a tali dichiarazioni, ma ai primi di gennaio il Ministero russo della Salute ha diffuso tra i ministeri competenti le nuove direttive antitabacco già confluite in un documento ufficiale. Due dei punti programmatici non hanno uguali con gli altri provvedimenti adottati nel resto del mondo e riguardano il totale divieto di vendita di prodotti del tabacco a persone nate dopo il 2014 e il prolungamento dell’orario di lavoro ai dipendenti fumatori in misura proporzionale al tempo al tempo da loro perso per fumare.

Alcuni membri della Camera alta del parlamento hanno già appoggiato il disegno. In particolare, Larisa Tyurina, membro della commissione per le politiche sociali, che ha dichiarato che la precedente legge antitabacco, approvata nel 2013 nell’ambito della convenzione dell’Organizzazione mondiale della sanità, che proibisce il fumo nei luoghi pubblici “ha favorito la crescita demografica nel Paese” e che “questa tendenza va sviluppata”. La diffusione del tabagismo, secondo i suoi dati, ha subito un calo, passando dal  39% al 31%, e presso gli adolescenti dai 13 ai 15 anni dal 27% al 13%. “Si tratta di un dato che rallegra molto medici e genitori”, ha puntualizzato.

Il fronte dei contrari

Contro il documento si sono espresso il Ministero della Giustizia, il Ministero delle Finanze e il Ministero dello Sviluppo economico. Il primo ha dichiarato che le proposte sono in contrasto con il Codice e la Costituzione russa, e gli altri due ministeri le hanno definite “irrealizzabili nella pratica”. Senza una valutazione positiva da parte di questi dicasteri, il Ministero della Salute non potrà sottoporre il suo disegno all’approvazione del parlamento e per questo sta già pensando di perfezionarlo, pur non avendo alcuna intenzione di sopprimere il punto relativo al divieto della vendita di sigarette. Al parlamento per il momento si tace sulla proposta del Ministero della Salute e il portavoce del Presidente della Federazione Russa, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che il Cremlino al momento non si è ancora espresso.

“Il Cremlino non ha espresso per il momento alcuna posizione sulla proposta di limitare la vendita di sigarette ed è inevitabile che sia così dal momento che la questione riguarda i ministeri competenti”, ha detto il portavoce del Presidente, Peskov.

Le critiche alla proposta

Le critiche più radicali al documento provengono dalle organizzazioni sociali. L’amministratore delegato del movimento russo dei diritti dei fumatori, Andrej Loskutov, intervistato da Rbth, esprime così la propria insoddisfazione: “È del tutto assurdo! Una cosa del genere non esiste in nessun’altra parte del mondo! (il divieto di vendita di prodotti del tabacco è in vigore solo nel regno del Bhutan, un piccolo Stato montano dell'Asia, nella catena himalayana, ndr). Ormai è tempo di capire che i giri di vite non funzionano. Prima dell’inizio della campagna antitabacco si fumava a partire dai 13 anni, ora l’età è scesa a undici e mezzo! Qual è il senso? Il desiderio di fumare negli adolescenti dipende dalla qualità della loro vita e dal loro modo di occupare il tempo. I divieti possono risultare efficaci solo se si dichiarano illegali le imprese produttrici di tabacco. Ora i cittadini russi si avvelenano con la tintura di biancospino e si avveleneranno con le sigarette prodotte illegalmente!”.  

Al movimento dicono anche, che nel caso la proposta antitabacco del Ministero della Salute passasse, porteranno in piazza per protesta tutti i fumatori che in Russia sono oltre trenta milioni.

I sostenitori dell'iniziativa

I promotori del “sì” invece giudicano questa posizione ipocrita. Roman Toloknov, autore di alcuni documentari sull’industria del tabacco in Russia, che da tutta la vita combatte la sua guerra contro le imprese produttrici di tabacco, sostiene che quella della tutela dei diritti per gli antitabagisti sia solo una copertura.

“La loro retorica è la stessa da tanti anni - spiega al corrispondente di Rbth -,nel frattempo l’unica cosa che temono è una drastica riduzione delle vendite che causerebbe una perdita degli utili. Pensano solo al denaro mentre in Russia ogni anno per le patologie provocate dal fumo muoiono 400mila persone! È una situazione catastrofica. Lo Stato cerca di contrastarla, ma le lobby del tabacco in Russia hanno accesso alle più alte strutture del potere”. Come esempio dell’influenza di queste lobby, Toloknov ripercorre la storia dell’adozione in Russia nel 2003 della convenzione dell’Oms per la lotta contro il tabacco. “La convenzione doveva essere immediatamente applicata, ma è stata ratificata solo nel 2008, cinque anni dopo! A interferire sono state le lobby”.

Tolkonov ritiene che nel caso venisse presentata una nuova proposta dal Ministero della Salute, la battaglia sarebbe ancora più dura e più lunga. “Come finirà nessuno può dirlo, ma è già positivo che ci sia stato un inizio”.

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