Navalnyj potrebbe candidarsi alle elezioni

Aleksej Navalnyj.

Aleksej Navalnyj.

AP
La Corte suprema della Federazione Russa ha annullato la sentenza di condanna nei confronti dell’esponente dell’opposizione, accusato di appropriazione indebita dei fondi della società “Kirovles”

All’oppositore politico Aleksej Navalnyj è stato restituito il diritto di voto. La Corte suprema della Federazione Russa ha inviato al riesame gli atti del caso di frode ai danni della società “Kirovles” per il quale erano stati accusati l’attivista russo e Petr Ofitserov, anche lui condannato, dopo che la sentenza emessa dal suddetto tribunale è stata annullata.

Nel luglio 2013 il tribunale del rione Leninskij di Kirov aveva riconosciuto Navalnyj e Ofitserov colpevoli di frode aggravata nella misura di 16 milioni di rubli (510mila dollari) e li aveva condannati a 5 e 4 anni di libertà vigilata, sentenza poi sostituita a distanza di un giorno dalla condizionale.

Nel febbraio 2016 la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva accusato il tribunale russo di aver violato i diritti dei condannati, sentenziando che erano stati vittime di un’interpretazione arbitraria della legge. In base a questo verdetto, la Corte suprema della Federazione Russa ha deciso di riconsiderare il caso.

La sentenza e la corsa alle presidenziali

Come ha spiegato a Rbth Valerij Vanin, giurista esperto di diritto internazionale, nonché membro della Camera dell’avvocatura, fino all’emissione di una nuova sentenza del tribunale vale la presunzione d’innocenza e ciò significa che la sospensione condizionale per frode è annullata. “La formula ‘rinviato all’esame’ sottintende che non c’è una sentenza. Sul piano giuridico Navalnyj non è stato condannato, ma sottoposto a giudizio e ciò non ostacola la sua partecipazione all’iter elettorale”, puntualizza l’avvocato.

Il fatto è che la legge russa vieta la candidatura elettorale di cittadini che abbiano pendenze penali in corso, proibendogli di concorrere alle competizioni elettorali per 10 (nel caso di un reato grave) o anche 15 anni (nel caso di uno particolarmente grave) dal giorno dell’estinzione del reato. A detta di Vanin, il caso “Kirovles” torna così alla fase in cui l’istruttoria preliminare si era conclusa e le prove erano state raccolte. Quanto al secondo caso di frode in cui è coinvolto Navalnyj, quello ai danni della società Yves Rocher, il reato appare di media entità e non gli impedisce pertanto di partecipare alle elezioni.

Tuttavia, la decisione di riesaminare il caso ha contrariato Navalnyj. “Non ho alcun desiderio di andare a Kirov. La decisione serve solo a ostacolare in tutti i modi la mia attività politica e la mia indagine. Oggi avrei dovuto essere scagionato, ma la Corte suprema russa si è rifiutata di eseguire la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo”, ha commentato Navalnyi, che lo scorso agosto ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2018. Questa sentenza viene a costituire per lui un ostacolo.

“Navalnyj e Ofitserov non hanno rubato il legname (Ofitserov si occupava dei suoi affari e Navalnyi non risulta minimamente coinvolto). Questo fatto lampante è stato riconosciuto non solo dalla Corte europea, ma anche dalla Corte suprema russa, sia pure a malincuore, a denti stretti, in violazione di tutti i termini di legge”, ha scritto  sulla sua pagina Facebook l’amico e collega di Navalnyj, Leonid Volkov.

 

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