La Russia si prepara alle elezioni parlamentari

Manifesti per la campagna elettorale.

Manifesti per la campagna elettorale.

: Yurij Smityuk / TASS
Secondo i sondaggi, il gradimento di “Russia Unita”, il partito al governo, sarebbe in calo. Tuttavia, gli esperti ritengono che il partito al potere abbia comunque tutte le chance di vincere le elezioni parlamentari del 18 settembre, grazie soprattutto all’appoggio del Presidente

“Russia unita”, che si conferma come partito al governo fedele al Presidente Putin, è al potere dal 2013 e ha effettuato ormai tre mandati parlamentari. Oggi il partito, guidato dal primo ministro Dmitrij Medvedev, intende conquistare un’ampia maggioranza in Parlamento, ma tale risultato potrebbe essere messo forse a repentaglio dall’attuale crisi.

I prezzi del potere

Nel sondaggio effettuato nel mese di agosto dal “Centro Levada”, l’indice di gradimento di “Russia Unita” ha registrato una flessione: solo il 31% degli intervistati ha infatti dichiarato in quel periodo di vacanza di essere disposto a votare per il partito alle elezioni parlamentari. Si tratta del risultato più basso ottenuto da “Russia Unita” dall’inizio del 2016. Gli esperti spiegano il calo di consensi con la crisi socio-economica in atto in Russia.

A detta di Leonid Polyakov, professore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Alta Scuola di Economia di Mosca, quello della crisi è uno scenario che condiziona pesantemente il partito al potere in quanto la popolazione imputa al governo l’abbassamento del tenore di vita. “È legittimo, avviene così in ogni paese”, dichiara Polyakov in un’intervista concessa a Rbth. “Il partito che è al potere diviene necessariamente il bersaglio di tutte le accuse politiche”.

Dello stesso avviso è anche l’analista politico Valerij Solovey, docente del Mgimo (Università statale di Mosca per le relazioni internazionali). A detta di Solovey, l’atteggiamento della società verso “Russia Unita” sarebbe anche peggiorato rispetto al 2011 quando dopo la vittoria del partito erano cominciate le massicce manifestazioni di piazza ed erano state lanciate le accuse di brogli. “In alcune regioni la situazione sociale è incandescente e di ciò si attribuisce la responsabilità proprio a ‘Russia Unita’”, afferma Solovey.

Sbarazzarsi della “zavorra”

Secondo gli esperti, negli ultimi mesi il governo ha cercato di incrementare il consenso di “Russia Unita” sbarazzandosi dei funzionari più impopolari e più scomodi associati al potere. Come sostiene Solovey, emblematico a tale riguardo è il caso delle recenti dimissioni del ministro dell’Istruzione Dmitrij Livanov (che si è dimesso il 19 agosto) e del responsabile per i diritti dei minori della Federazione Russa Pavel Astakhov (che ha abbandonato il suo incarico il 9 settembre). Livanov è diventato famoso nella comunità scientifica per la sua discussa riforma dell’Accademia della Scienze e Astakhov per le sue esternazioni che hanno suscitato clamore.

Il politologo ritiene che il Cremlino abbia deciso di liberarsi di tutta la “zavorra” che avrebbe potuto provocare un calo di consensi del governo e del partito a esso legato, “Russia Unita”.

La chance dei collegi uninominali

A detta degli esperti, anche l’adozione per elezioni del 2016 di un sistema misto dove la metà dei deputati (225 su 450) verrà eletta sulla base di collegi uninominali giocherebbe a favore di “Russia Unita” poiché offrirebbe l’opportunità ai candidati fedeli al potere di rappresentare non il partito, ma se stessi.

“Attraverso i collegi uninominali si possono presentare senza suscitare forti malcontenti dei candidati che solo formalmente si dichiarano indipendenti, ma che nella sostanza sono fedeli al potere”, dichiara Valerij Solovey. Tuttavia, osserva l’esperto, dato che nei collegi sono presenti candidati forti di altri partiti, appoggiati dalle élite locali, “Russia Unita”, potrebbe incontrare delle difficoltà. In base alle valutazioni di Solovey, in 50-60 collegi su 225 la lotta potrebbe essere aspra.

Il ruolo di Putin

Leonid Polyakov rileva che “Russia Unita” è percepita come il partito del Presidente il cui sostegno ha un peso di gran lunga più considerevole di quello del partito. “La posta principale (da parte della leadership di ‘Russia Unita’) è far sì che nella coscienza dei cittadini s’imprima con forza il legame tra ‘Russia Unita’ e il Presidente”, sostiene Polyakov.

A suo avviso, puntare sull’immagine di Putin basterà per garantire a “Russia Unita” la vittoria il 18 settembre. A dimostrarlo è l’impennata nell’indice di gradimento di questo partito registrata dopo l’incontro che ha avuto luogo il 6 settembre tra Putin e i rappresentanti di “Russia Unita”: il gradimento è balzato dal 39 al 41%.

Inoltre, un altro fattore che gioca a favore di “Russia Unita” è la mancanza di validi concorrenti. In base ai sondaggi effettuati dalle società demoscopiche, l’indice di gradimento dei partiti non presenti in Parlamento non supera l’1%. Al tempo stesso, tre dei gruppi parlamentari – Partito Comunista, Partito liberal-democratico e “Russia Giusta” – non stanno vivendo la loro fase migliore. “Non riescono a differenziarsi e a dare di sé un’immagine convincente”, dichiara, secondo quanto riportato da “Gazeta.ru”, Aleksej Makarkin, vice presidente del Centro di tecnologie politiche.

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