I genitori e la guerra. Le memorie di Putin

Il Presidente russo Vladimir Putin (Foto: Tass)

Il Presidente russo Vladimir Putin (Foto: Tass)

Il Presidente russo ha scritto un articolo per la rivista "Russkiy pioner" in cui racconta la vita dei propri familiari durante il conflitto mondiale. Il pezzo si intitola “La vita è una cosa così semplice e crudele”

Vladimir Putin a cuore aperto. Per i 70 anni della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, il Presidente russo ha deciso di raccontare la storia della propria famiglia in un articolo in cui racconta le vicissitudini dei genitori durante il conflitto, le sorti del fratello e come mai suo padre e sua madre non provarono mai un sentimento di odio verso i soldati tedeschi.

“Ora tu vivrai ed io andrò a morire”

Il leader russo scrive che, allo scoppio della guerra, suo padre lavorava presso una fabbrica militare di Leningrado. Era pertanto esentato dall’andare sul fronte. Nonostante ciò, egli decise comunque di presentare domanda per aderire al Partito Comunista russo (bolscevico) e unirsi all'esercito. Fu assegnato al reparto sabotatori del Commissariato del popolo per gli affari interni (NKVD). Durante una delle operazioni, a causa di una manovra a tradimento dei tedeschi, persero la vita ventiquattro dei ventotto soldati di cui era composto il reparto. Il padre di Putin riuscì a salvarsi, rifugiandosi durante diverse ore in una palude, dove si nascose sott'acqua, respirando solo attraverso una canna, mentre udiva i soldati tedeschi passargli accanto. Il padre del presidente russo fu poi inviato sul "Nevskiy Pyatachok", un piccolo ponte sulla riva del fiume Neva che le truppe sovietiche difesero strenuamente per diversi mesi al costo di decine di migliaia di vittime. Il padre di Putin fu ferito ma sopravvisse grazie a un vicino di casa che lo trascinò sull’altra sponda del Neva, attraverso la superficie ghiacciata del fiume, e lo condusse all’ospedale. Secondo quanto scrive Putin, il vicino si stupì del fatto che i medici lo operassero e gli disse: "Bene, ora tu vivrai ed io andrò a morire”. Alla fine entrambi sopravvissero e si incontrarono di nuovo per caso, molti anni dopo la guerra, a Leningrado. 

"Non ce la farà"

Come si legge nell’articolo del leader russo, suo padre mentre era in ospedale era solito dare le proprie razioni alla moglie, la quale, a sua volta, le dava al fratello minore di Putin. Quando i medici lo vennero a scoprire vietarono alla moglie di fare visita al ferito. Durante l'assedio della città, il fratello di Putin, malato di difterite, morì. I genitori scoprirono che era stato sepolto nel cimitero Piskarevsky solo diversi anni dopo. Tra il 1941 e il 1944 qui vennero sepolte mezzo milione di persone, tra soldati, periti durante le operazioni di difesa della città, e civili, morti di stenti e di fame durante l’assedio. Nell'articolo Putin racconta anche di come, durante l'assedio, la vita di sua madre venne salvata per miracolo. Di ritorno dall'ospedale, il padre di Putin vide un gruppo di medici trasportare su barelle, fuori dal cancello di casa, alcuni corpi, tra i quali riconobbe anche quello di sua moglie. Gli sembrava che fosse ancora viva e lo comunicò ai medici, i quali gli risposerò che era ormai agli ultimi sospiri e non sarebbe sopravvissuta. "Mi raccontò che li aggredì con le stampelle e li costrinse a portarla di nuovo di sopra, nell’appartamento”, scrive Putin, aggiungendo che fu il padre a prendersi cura della moglie, la quale visse fino al 1999. Il padre venne a mancare giusto un anno prima.

“Com’è possibile odiarli?”

Come scrive Putin, il padre aveva sei fratelli, cinque dei quali morirono durante la guerra. Anche la madre perse diversi cari durante la guerra. Eppure, come sottolinea Putin, nessuno dei suoi genitori provò mai alcun sentimento di odio nei confronti dei soldati tedeschi. "Che odio ci può essere nei confronti di questi soldati? Erano gente comune e anche loro furono uccisi in guerra. Erano duri lavoratori come noi. Solo che vennero inviati al fronte”, sosteneva, secondo Putin, la madre. Il presidente russo sottolinea nel suo articolo che tutto ciò che i suoi genitori gli avevano raccontato sulla loro vita durante la guerra, gli è stato poi, in un modo o nell’altro, confermato. Questo non è il primo articolo che Vladimir Putin scrive per Russkiy pioner. In precedenza, Putin aveva descritto sulle pagine della rivista le sensazioni che gli mancano nella vita e il rapporto con i suoi sottoposti. Russkiy pioner viene pubblicato in Russia dal 2008 da Andrey Kolesnikov, editorialista del quotidiano Kommersant, noto per l’ottima relazione con il leader russo.

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