Caso Nemtsov, come cambia il quadro politico

Manifestazione nel centro di Mosca (Foto: AP)

Manifestazione nel centro di Mosca (Foto: AP)

La morte dell'oppositore ha avuto grande risonanza ed ha posto la questione sul futuro delle forze d’opposizione del paese. I politologi sono concordi: non bisogna aspettarsi nulla di positivo

Il clamoroso omicidio del leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov da molti è stato definito una sfida. Le aspettative di un rilancio del rapporto tra l’opposizione e il potere e tra l’opposizione e l’opinione pubblica, ora sono alte come non mai. Eppure resta l’interrogativo, riuscirà il paese a farsi carico di questa sfida? RBTH ha discusso con gli esperti le prospettive dell’opposizione russa.

 
Mosca in marcia per Nemtsov

La pressione sull’opposizione è destinata a crescere

La corsa alla liberalizzazione è una delle conseguenze politiche dell’omicidio. Tuttavia, l’opposizione filo occidentale può contare su un alleggerimento della retorica contro di lei soltanto nel caso in cui i mandanti dell’omicidio di Nemtsov risultino essere i nazionalisti russi, ritiene il direttero dell’Istituto d’Indagine Politica, vicino al Cremlino, Sergey Markov: “La cosa più probabile è che si scopra che l’omicidio è stato compiuto dalle forze speciali occidentali ed allora la retorica diventerà più dura. Lo stesso avverrà qualora non siano trovati i mandanti. Le autorità in ogni caso diranno che sono state le forze speciali e che l’opposizione le ha coperte, nel tentativo di addossare la responsabilità dell’omicidio agli organi di potere.”

Il politologo indipendente Stanislav Belkovskij è sicuro che l’opposizione non debba aspettarsi nulla di buono: “Il potere russo insisterà nel dire che tutto è stato organizzato dall’opposizione con l’appoggio degli USA. La pressione non fa altro che crescere e l’opposizione verrà ulteriormente accusata di destabilizzare la situazione nel paese”. Anche il direttore dell’indipendente “Gruppo di esperti politici”, Constantin Kalachev, non si attende nessun cambiamento: “Adesso che è ancora forte la carica emotiva dell’accaduto, si può ipotizzare una diminuzione dell’aggressione nei confronti di chi la pensa diversamente, ma, in verità, nella pratica politica non cambierà nulla”. Il pessimismo dei politologi viene confermato anche dalla proposta avanzata dal comitato scientifico presso il Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa: adottare delle misure per il contrasto delle “rivoluzioni colorate” nel paese.

 
La tragedia negli occhi della madre

Di questo scrive il giornale Kommersant. Tra le misure vengono menzionate la soppressione dell’attività sulla rete e la lotta contro “la formazione nell’opinione pubblica di uno stereotipo romantico-rivoluzionario”. L'Uccisione di Boris Nemtsov, alla vigilia della manifestazione di massa dell’opposizione, sarebbe potuta diventare un’esca per la formazione di una folla politica aggressiva e organizzata”, ha detto al Kommersant il membro del comitato scientifico del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Andrey Manoylo, in precedenza membro delle forze speciali.

"Potrebbe andare peggio"

Eppure, come ritengono gli interlocutori di RBTH, è prematuro attendersi una crescita dell’attivismo di protesta dopo l’uccisione del leader dell’opposizione. “Non ci sono chances che questo passi - dice Sergey Markov -. La maggior parte della gente pensa che Nemtsov sia stato ucciso a causa di una donna, mentre gli altri che lo abbiano ucciso gli americani”. La morte di Nemtsov ha già spinto in piazza coloro che prima d’ora non avevano mai avuto intenzione di partecipare alle azioni dell’opposizione, ritiene Stanislav Belkovskij: “Quanto accaduto ha ingrossato di 2-3 volte il numero dei partecipanti alla marcia in ricordo di Nemtsov, tuttavia questo non significa che ci sia una prolungata voglia di protestare e dar vita ad un Maidan sul modello di quello di Kiev".

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