I Nazionalisti russi tornano in strada

Giovani in corteo nella Marcia russa (Foto: Anton Novodriochkin/TASS)

Giovani in corteo nella Marcia russa (Foto: Anton Novodriochkin/TASS)

Oltre alla Marcia russa, per la quale si temevano scontri e disordini, a Mosca si sono radunati anche manifestanti a sostegno delle popolazioni del sud-est dell’Ucraina. Decine gli arresti

È stata una giornata di cortei e manifestazioni quella che ha accompagnato i festeggiamenti per il Giorno dell’Unità Nazionale. Il 4 novembre si sono svolte a Mosca due manifestazioni filo-nazionaliste: la Marcia russa e una manifestazione a sostegno del sud-est dell’Ucraina. Cortei che le autorità avevano cercato di non far scendere in strada a causa della "delicata situazione” legata alla politica estera. Terminati comunque con decine di arresti.

Il quartiere Lyublino, a sud-est di Mosca, è stato teatro del raduno nazionalista della Marcia russa, dove i manifestanti hanno sfilato al suono degli slogan "Unità Russa!", "Libertà e giustizia per il popolo russo!", "Contro il terrore cechista! Libertà per i nazionalisti detenuti!" e "Libertà per Belov! Potere al popolo russo! "

Uno dei leader dei nazionalisti russi e organizzatore della "Marcia Russa" Aleksandr Belov è stato arrestato dalla polizia poco prima del raduno. È stato accusato di violazione di alcuni articoli del codice penale russo, fra cui "Frodi su larga scala" (accusa di appropriazione indebita di 5 miliardi di dollari dalla banca BTA del Kazakhistan) e "istigazione all’odio nazionale."

 
Le radici della xenofobia russa

Come affermato dalla polizia, i raduni nazionalisti si sono ridimensionati rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati del servizio stampa del Ministero degli Affari Interni, ogni manifestazione avrebbe attirato circa 2.000 persone. Gli organizzatori, a loro volta, parlano di diecimila manifestanti.

Come affermato da uno degli organizzatori dell’evento, Dmitri Demushkin, durante un’intervista alla redazione russa di RBC, dopo l'incontro a Lyublino le forze di sicurezza avrebbero fermato decine di persone per aver gridato slogan illegali e per aver indossato delle maschere. Secondo il leader nazionalista, il numero esatto degli arrestati non è ancora noto e nelle sezioni sono già stati inviati degli avvocati per accertare le circostanze della detenzione.

Secondo gli ultimi dati, ci sarebbero in carcere ancora 20 persone accusate di "vilipendo al Presidente della Federazione russa".

A sostegno della Novorossiya

All’inizio di settembre, l'estrema destra ha indetto un sondaggio sul social network “Vkontakte” sul tema "Come dovrebbe essere la marcia russa 2014?". Al voto hanno preso parte più di 15mila persone. Il 31,2% degli intervistati si è espresso affinché l’'idea principale dell'iniziativa fosse quella di dare sostegno a "Novorossiya" (dalla primavera del 2014, con il termine "Novorossiya" si intende tutta la popolazione di lingua russa del sud-est dell'Ucraina che si è espressa a sostegno della secessione dal paese, ndr). Il 51,9% si è espresso affinché “la marcia avesse slogan a favore dell'unità russo-ucraina-slava”. Solo il 16,9 per cento degli elettori si è espresso affinché nella manifestazione fosse "vietato qualsiasi slogan legato all'Ucraina".

Si è svolto anche un secondo raduno di nazionalisti, contemporaneo alla Marcia russa. L'assembramento ha avuto luogo nel nord-est di Mosca, vicino al quartiere Shchukino ed è stato chiamato "A sostegno di Novorossiya".

A sostenere la manifestazione dei separatisti filo-russi è stato chiamato anche l’ ex ministro della Ddifesa della Repubblica autoproclamata di Donetsk, Igor Strelkov. Lo slogan "Fate vedere ai soldati che siete con noi", detto da uno dei leader delle forze di resistenza, circolava in tutti i social network russi. Tuttavia, Strelkov non era personalmente presente alla manifestazione. Secondo l'organizzatore della manifestazione a sostegno di Novorossiya Andrey Savelyev, nessuno dei capi delle repubbliche secessioniste ha partecipato alla manifestazione.

Le reazioni sui social network

Secondo gli utenti dei social network, lo svolgimento delle “Marce russe" è stato difficile a causa della disgregazione che c’è nel mondo russo. "La frammentazione russa fa insorgere preoccupazione. Non possono essere intraprese grandi iniziative,- scrive Vitaly Kritchevtsov su Facebook.

La sua posizione è stata condivisa da altri utenti. "Per andare avanti, dobbiamo ripensare: con chi allearci, su quali basi, come far conoscere l’alternativa a tutti “, scrive Natalya Grigoryeva.

"Siamo uniti"

Parallelamente alle campagne di opposizione che hanno avuto luogo in determinate zone della capitale, sulla via principale della capitale si è svolto il raduno "Siamo Uniti", che ha riunito sotto le proprie bandiere i rappresentanti di tutti i principali partiti politici della Russia. Sulla Tverskaya, per la prima volta nella storia, hanno sfilato fianco a fianco i rappresentanti di “Russia unita”, il partito comunista, “Russia giusta” e il partito liberale democratico.

Secondo il servizio stampa del Ministero degli Affari iInterni della città di Mosca, alla manifestazione nel centro della città hanno partecipato circa 75.000 persone. Gli slogan dei manifestanti erano comuni: "Siamo uniti!", "Viva la Russia!", "Siamo in molti - la Russia è una!".

I principali media russi riportano le parole di uno degli organizzatori dell'evento, il direttore del centro di ricerca per la chirurgia cardiovascolare A. Bakulev Leo Bokeriya: "Siamo Uniti: questa è la nostra idea principale. Siamo un popolo, vogliamo vivere nel nostro grande, bello e libero paese. Vogliamo che il paese sia forte, affinché nessuno pensi di poterci sopraffare”.

Il meeting è stato fatto in concomitanza con la celebrazione della giornata dell'Unità Nazionale, che si celebra dal 4 novembre ogni anno. Le manifestazioni politiche e le cerimonie nel territorio di Mosca e di altre città russe sono celebrate in memoria degli eventi del 1612, quando le milizie popolari, sotto la guida di Kuzma Minin e Dmitry Pozharsky, liberarono Mosca dagli invasori polacchi.

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