Caso Kirovles, sospesa la pena per Navalny

Davanti all'accusa di appropriazione indebita ai danni dell'azienda statale Kirovles, Navalny continua a dichiararsi innocente (Foto: Maksim Bogodvid/RIA Novosti)

Davanti all'accusa di appropriazione indebita ai danni dell'azienda statale Kirovles, Navalny continua a dichiararsi innocente (Foto: Maksim Bogodvid/RIA Novosti)

Il blogger, esponente dell'opposizione, è stato condannato in appello ma con la condizionale non andrà in carcere. Rischiava cinque anni per appropriazione indebita

Il tribunale regionale di Kirov ha preso in esame il ricorso del blogger, esponente dell’opposizione, Alexei Navalny, e del businessman Peter Ofitserov, decidendo di confermare la condanna in appello sul caso di appropriazione indebita ai danni dell’azienda statale Kirovles, sospendendo però la pena in via condizionale.

La sentenza del tribunale, che ha preso in esame il verdetto pronunciato il 18 luglio 2013, è arrivata il 16 ottobre 2013.

Dopo gli argomenti della difesa, Navalny ha dichiarato che alla base del verdetto non c’è altro che una motivazione politica. Simile l’opinione di Ofitserov.

Navalny e Ofitserov erano stati dichiarati colpevoli con l’accusa di appropriazione indebita ai danni dell’azienda statale Kirovles: un’accusa che era costata loro una condanna rispettivamente a cinque e quattro anni di carcere.

La prima sentenza aveva scatenato una serie di proteste di massa in tutta Mosca, e il giorno seguente i due erano stati rilasciati, in attesa dell’esito del ricorso. Navalny ha quindi preso parte alle elezioni del nuovo sindaco della capitale russa, ottenendo il 27 per cento dei voti, che hanno fatto di lui il leader informale dell’opposizione liberale.

Successivamente il blogger aveva definito ingiusta la sospensione della pena, annunciando di voler andare in appello. Entrambi gli imputati, infatti, continuano a dichiararsi innocenti.

Mikhail Vinogradov, direttore del fondo Peterburgskaya Politika, ha spiegato che la sospensione della pena non è altro che un compromesso fra tutte le parti, e che non soddisferà i protagonisti della vicenda. “Credo che si tratti di un compromesso politico che non soddisferà nessuno - ha affermato -. La sentenza permette a Navalny di prendere parte alla vita politica, ma in effetti gli blocca la strada per affermarsi come figura che dispone di un importante sostegno elettorale”.

Il capo del dipartimento di Politica generale della Scuola di Alti Studi di Scienze economiche, Leonid Poliakov, è convinto che il verdetto del tribunale non avrà alcuna influenza sulla situazione politica, visto che recentemente la Corte Costituzionale russa ha annullato la norma che fa divieto alle persone condannate di ottenere un mandato elettorale.

“Il verdetto del tribunale di Kirov deve essere considerato in relazione alla recente decisione della Corte Costituzionale, che ha annullato la norma che vietava alle persone condannate di partecipare alle elezioni. Navalny ha quindi tutti i diritti politici per proseguire la sua corsa”, ha detto.
A quanto pare Navalny organizzerà presto un congresso del partito Narodny Alliance (Alleanza Popolare), in previsione delle future elezioni della Duma di Mosca.

“È possibile che l’intervento dei suoi avvocati consenta di sopprimere la condanna. Ma non bisogna dimenticare che Navalny è coinvolto anche in un altro caso: quello di Yves Rocher Vostok, che potrebbe veramente condurlo al carcere”.

“L’affare Kirovles non ha quindi cambiato la situazione politica – conclude Poliakov -. Navalny continua a restare uno degli uomini politici russi più intransigenti e radicali”.

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