Un momento delle proteste a difesa dei diritti gay, davanti alla Duma di Mosca, il 25 gennaio 2013 (Foto: Ria Novosti)
I deputati russi hanno deciso di inculcare i valori classici della famiglia per mezzo della lotta alle forme non tradizionali di amore. La Duma di Stato il 25 gennaio 2013 ha approvato in prima lettura un progetto di legge sul divieto di fare propaganda dell'omosessualità tra i minorenni, senza però specificare che cosa si debba intendere per "propaganda". I deputati avranno quattro mesi per formulare le loro precisazioni in vista della seconda lettura, o magari per ripensarci.
Il progetto di legge è stato presentato dai deputati parlamentari della regione di Novosibirsk (che dista 3.300 chilometri da Mosca). I legislatori hanno deciso di introdurre alcuni emendamenti al Codice Amministrativo, istituendo delle sanzioni per la propaganda dei rapporti gay tra bambini e adolescenti. Per la violazione di questa norma regionale, i poliziotti faranno pagare multe da 4-5 mila rubli (circa 100-125 euro) ai privati cittadini; da 40-50 mila rubli (1.000 - 1.200 euro) ai funzionari pubblici e da 400-500 mila rubli (10.000 - 12.500 euro) alle persone giuridiche, come ad esempio i mezzi d'informazione che si rivolgono a un pubblico infantile.
Questo tipo di propaganda dei rapporti omosessuali, secondo i deputati di Novosibirsk, può creare "una rappresentazione distorta dell'equivalenza sociale dei rapporti sessuali tradizionali e non tradizionali". D'altra parte, la legge non specifica affatto quale particolare formato di comunicazione sia da considerare "propaganda". I deputati di Novosibirsk sottolineano soltanto che non saranno comminate multe per il semplice fatto di avere un orientamento omosessuale.
Gli emendamenti al progetto di legge dovranno essere approvati dalla Duma entro il 25 maggio 2013. In seguito, avranno luogo la seconda e la terza lettura, che raramente viene rimandata. Pertanto, la legge potrebbe essere trasmessa dalla Camera bassa del parlamento all'esame della Camera alta, il Consiglio della Federazione, prima della fine della sessione primaverile dei lavori (che si conclude a metà luglio 2013), per poi andare alla firma del Presidente.
La Russia ha già una certa "esperienza" nella lotta all'omosessualità. Abbiamo davanti agli occhi l'esempio del recente passato sovietico, quando la possibilità di questo tipo di rapporti tra le donne, ad esempio, veniva negata a priori, mentre la "commasculatio" fu perseguita penalmente per quasi 60 anni. Gli amanti potevano finire in galera per periodi fino a 5 anni, e i violentatori di minorenni fino a 8 anni. I relativi articoli del Codice Penale furono aboliti solo nel 1993, mentre ancora nel 1992 più di 200 persone furono condannate a pene detentive per avere avuto relazioni omosessuali. Non è noto con esattezza quante persone in totale furono condannate per questo tipo di reato.
Nella Russia contemporanea, le relazioni sessuali non tradizionali ufficialmente non vengono perseguite dalla legge. Ma il divieto di fare propaganda tra i minorenni è attivo in nove regioni, e in particolare a San Pietroburgo e nella regione di Novosibirsk, quella da cui proviene l'iniziativa di legge.
Vale la pena di osservare che più volte in passato la Duma aveva respinto delle proposte simili, trovandole in contrasto con i principi della Costituzione.
I rappresentanti del movimento Lgbt (Lesbian, Gay, Bisex and Transgender) stanno organizzando numerose manifestazioni contro l'approvazione della legge. La rete russa del movimento Lgbt ha dichiarato che nessuna delle leggi sull'argomento in vigore nelle regioni russe agisce in difesa dei minorenni, ma rappresenta invece uno strumento di pressione sugli attivisti civili e sui difensori dei diritti umani.
Amnesty International ha dichiarato che l'approvazione di questa legge porterà una restrizione dei diritti fondamentali delle minoranze sessuali, a dispetto degli obblighi internazionali del Paese di difenderle dalla discriminazione. I difensori dei diritti umani ritengono che verranno punite delle persone per qualcosa di pienamente legittimo: l'espressione della propria personalità e il desiderio di essere se stessi, perché la legge potrà avere un'interpretazione molto ampia.
Difficilmente però l'opinione pubblica riuscirà a smuovere dalla loro posizione i legislatori federali. Ekaterina Lakhova, vicepresidente del Comitato per le organizzazioni civili, già presidente del comitato della Duma per le politiche familiari e promotrice del divieto di adozione dei bambini russi da parte dei cittadini statunitensi, è convinta che la campagna messa in atto contro i deputati sia una macchinazione della lobby omosessuale ai più alti livelli. "Penso che i miei colleghi saranno duri nella loro azione. Tanto più che nel suo appello all'Assemblea Federale il Presidente ha messo al primo posto i valori spirituali, morali e della famiglia", ricorda la deputata a Russia Oggi.
Ekaterina Lakhova è d'accordo sul fatto che, prima di approdare alla seconda lettura, la legge dovrà subire delle modifiche, soprattutto per quanto riguarda la definizione del termine "propaganda". Infatti, già il gran parlare che i deputati stessi fanno di questa legge può essere considerato propaganda.
La politica non esclude che potrà essere necessario tenere delle udienze parlamentari con la partecipazione delle parti sociali, inclusi i rappresentanti del movimento Lgbt. Anche se la Lakhova si dice personalmente contraria ad ammettere alla discussione i rappresentanti delle minoranze sessuali, i quali, secondo lei, cercherebbero subito di far valere i propri interessi.
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