La sorprendente routine di Pietroburgo

Da quindici anni Aleksandr Petrosyan “rincorre” attimi di vita e momenti straordinari a San Pietroburgo. Nel 2000 ha fatto della fotografia il suo principale lavoro

Da quindici anni Aleksandr Petrosyan “rincorre” attimi di vita e momenti straordinari a San Pietroburgo. Nel 2000 ha fatto della fotografia il suo principale lavoro

Aleksandr Petrosyan
In questa città di fascino e mistero, avvolta dal gelo per molti mesi all’anno, sembra che la gente esca in strada solo per andare al lavoro o per spostarsi da un luogo all’altro. Ma il fotografo Aleksandr Petrosyan è riuscito a cogliere attimi straordinari di questi luoghi
“Il clima qui è molto rigido - racconta -. Ecco perché spesso le strade non pullulano di vita. Pietroburgo non è Cuba o l’India. Qui la gente si sposta solamente per andare da un punto all’altro”
“Spesso tutto sembra una semplice routine: la gente cammina di fretta, e apparentemente non accade mai niente di straordinario. Ma, osservando con attenzione, si riescono a cogliere momenti di grande gioia ed emozioni pure e preziose”
“Se immortali la realtà così com’è, essa si rivela interessante solo dopo alcuni anni, da un punto di vista puramente etnografico”
L’inverno qui è molto lungo e può durare fino ad aprile. Ma ciò non crea problemi all’artista: “È il periodo migliore per cogliere l’armonia di questi luoghi”
“Le mie foto migliori sono state tutte scattate casualmente - dice -. A volte puoi lavorare tutto il giorno e non ne esce niente di buono... Altre volte ti concedi una passeggiata per strada e all’improvviso ti rendi conto di essere riuscito a catturare un attimo straordinario”
Per chi si interessa di fotogiornalismo, Aleksandr consiglia il libro "The Decisive Moment” (Il momento decisivo) di Henri Cartier-Bresson. “Copre aspetti fondamentali. Ci ho trovato diversi aspetti interessanti dal punto di vista tecnico e psicologico”
“Viaggio molto. E di solito non condivido le foto dei miei viaggi”
Il luogo migliore secondo lui è il centro di San Pietroburgo. “Non riesco a percepire la città quando sono in periferia. I dintorni sono così monotoni e tutti uguali...”
“Quando sono in centro a San Pietroburgo mi sento come a casa - racconta -, conosco ogni angolo di questi luoghi”
“Talvolta è difficile perché l’occhio si abitua e sembra tutto uguale. Poi la vita ti sorprende con attimi bellissimi”
“Se potessi, mi piacerebbe tornare a Leningrado negli anni Settanta e Ottanta per rivivere i miei momenti d’infanzia. Ma questa volta vorrei avere con me la mia macchina fotografica”
Presto uscirà l’album fotografico di Petrosyan dal titolo “Kuntskamera”: il museo di San Pietroburgo che custodisce diverse curiosità collezionate da Pietro il Grande
I suoi lavori mostrano diverse sfumature della città e dei suoi abitanti
“È una collezione piena di paradossi - conclude l’artista -. Si trovano tipi grotteschi e assurdi. Ma è questo il bello”

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