Il premier greco Alexis Tsipras con il Presidente russo Vladimir Putin (Foto: Reuters)
Le autorità greche devono versare al Fondo monetario internazionale più di 1,5 miliardi di euro. In caso di mancato pagamento, il rischio è che venga dichiarato il default sul debito greco. La Russia, secondo l'opinione degli operatori del mercato, si trova fra i paesi che potrebbero soccorrere la Grecia. Gli esperti russi però ritengono questo scenario improbabile: per la Russia la bancarotta greca non è così terribile, in aggiunta, il paese stesso non dispone di sufficienti mezzi per coprire il debito greco.
“La recessione che l'economia russa ha subito tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, ha influito molto negativamente, comportando un isolamento della Russia dai mercati esteri”, dice il direttore della cattedra di mercati fondiari e di ingegneria della finanza della facoltà di economia e affari bancari RANKhiGS, Konstantin Korishchenko. Secondo le sue parole, le conseguenze del possibile default greco e del probabile crollo del mercato cinese saranno molto meno dolorose per la Russia che per il mercato occidentale, oberato da una grande quantità di debiti.
Un possibile supporto
Il debito complessivo della Grecia è di 320 miliardi di euro, pari al 177% del pil. Di questi, solo 56 miliardi di euro sono i soldi dovuti alla Germania. “L'economia della Grecia necessita di riforme radicali e in attesa che si concretizzi la conversione dell'economia del paese sud europeo, occorreranno enormi iniezioni di denaro”, -sostiene l'analista principale UFS IC, Aleksey Kozlov. Secondo le sue parole, considerando la situazione esterna e la pressione cui è sottoposta ora l'economia della Russia, rimettere adesso in piedi la Grecia, in modo tale che vi si regga stabile, è impossibile. Nondimeno, dice Kozlov, la questione degli aiuti ad Atene non ha solo carattere economico, ma anche politico. In particolare, il capo dello stato greco, Aleksis Tsipras, è persino venuto al forum economico internazionale di San Pietroburgo del 2015. La Russia è pertanto pronta a fornire aiuti alla Grecia nella misura delle proprie possibilità: da 1,5 a 4 miliardi di euro, ritiene Aleksej Kozlov.
Ancora di più, secondo le parole dell'analista della holding di investimento “Finam”, Anton Soroko, il probabile soccorso alla Grecia inasprirebbe i rapporti fra Russia e paesi dell'UE. “La Russia non ha il diritto di opporsi al parere di un pool di creditori. La Grecia fa comunque parte dell'UE, simili problemi dovrebbero essere innanzitutto risolti all'interno di quel blocco”, -ritiene l'esperto. Inoltre, a suo parere, qualsiasi ricorso a pagamenti preferenziali o rimborsabili sarebbe sfavorevole per la Russia. Secondo i dati del ministero dello sviluppo economico della Russia, il crollo del pil russo nel maggio 2015 è accelerato del 4,9% su base annua dopo il calo del 4,2% nel mese di aprile.
Conseguenze principali
Come mette in evidenza Konstantin Korishchenko, la Russia risente molto meno del default della Grecia rispetto agli altri paesi, le conseguenze però possono comunque essere palpabili.
“Per la Russia, le conseguenze di una simile evoluzione degli eventi, potrebbe essere meno dolorosa per la Russia, che non per l'Europa, nondimeno si faranno sentire”, -afferma Korishchenko. Innanzitutto, secondo la sua opinione, si verificherà una “corsa alla qualità”: la vendita dei debiti dei paesi in via di sviluppo e la compera delle obbligazioni americane”.
Ciò comporterà, il crollo del mercato delle azioni e, di conseguenza, un rallentamento del processo di credito. In secondo luogo, gli eventi greci hanno coinciso per tempo con la caduta del mercato cinese, che creerà un'ondata negativa sui mercati, ben maggiore di quella della Grecia. Tuttavia, secondo Korishchenko, dopo la ristrutturazione del debito greco, per la Russia e gli altri potenziali paesi partner della Russia diventerà significativamente più semplice sviluppare progetti comuni, senza il timore che i crediti finiscano a coprire i debiti verso i vecchi creditori”, afferma Konstantin Korishchenko. Uno di questi progetti è il Turkish Stream, il gasdotto che collega la Russia all'Europa meridionale passando per il fondo del Mar Nero. Per la realizzazione di questo progetto, la Russia ha già accettato di offrire alla Grecia un credito di 2 miliardi di euro.
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