Il Presidente Putin con Papa Francesco durante il loro incontro in Vaticano (Foto: Tass)
Da Milano, Vladimir Putin si è diretto verso il Vaticano, su invito del pontefice. Questo è già il loro secondo incontro: l'ultima volta, i due si erano visti nel novembre del 2013. Nella residenza del Papa, il Presidente russo ha trascorso più di un'ora (l'ultima volta, 35 minuti). L'incontro si è tenuto a porte chiuse nella biblioteca personale di Francesco. La visita ha avuto luogo un po' più tardi del previsto. “I colloqui a Milano si sono dilungati”, ha spiegato ai giornalisti il portavoce del Presidente, Dmitrij Peskov, aggiungendo che “il corteo delle automobili per le strade di Milano e di Roma si è mosso con una certa lentezza”. “I ritardi si sono accumulati fino al cortile del Vaticano”, ha detto il rappresentante del Cremlino. “Si è svolta una conversazione ponderata e profonda - ha proseguito il portavoce -. Naturalmente, hanno menzionato anche la crisi in Ucraina, hanno parlato dei valori umani universali che accomunano in larga misura il mondo cattolico a quello ortodosso e al mondo delle altre religioni”.
“Da entrambe le parti è stata espressa preoccupazione per le condizioni dei cristiani in Medio Oriente. In primo luogo, per la situazione di durevole conflitto in Siria che mette a repentaglio la vita di molti cristiani”.
La volta precedente, il Presidente russo aveva regalato al Papa un'icona della madre di Dio di Vladimir, ricevendo a sua volta una maiolica con un dipinto dei giardini vaticani. Anche in questa occasione sono stati scambiati dei regali. Vladimir Putin ha donato al ponteficie un panno, cucito in oro, con l'immagine del Cristo Salvatore. Il Papa ha inoltre ricevuto alcuni volumi dell'Enciclopedia ortodossa.
“Questa medaglia, realizzata da un artista dello scorso secolo, raffigura l'angelo che porta la pace, la giustizia, la solidarietà e la sua protezione. E in questo testo si dice che il Vangelo porta luce nella nostra vita, e felicità; in esso vi sono anche meditazioni geopolitiche su di noi e sulla nostra vita”, ha detto Francesco, illustrando i suoi regali alla delegazione proveniente da Mosca. Al termine dell'incontro, il pontefice ha accompagnato il Presidente russo all'uscita della biblioteca, pregandolo di trasmettere i migliori auguri a Sua Santità, il patriarca Kirill.
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“La giornata è stata molto interessante e ricca di contenuti. Abbiamo lavorato bene con il governo e l'incontro con il pontefice è stato bello”, ha dichiarato Putin.
“Il Presidente è assolutamente soddisfatto dell'incontro con il Papa. Lo ritiene una persona profonda e piena di contenuti. La conversazione è stata molto interessante”, ha riportato ai giornalisti Peskov. La Russia e il Vaticano collaborano in maniera effettiva all'interno delle organizzazioni multilaterali come le Nazioni Unite, il Consiglio d'Europa, l'OSCE: le rispettive posizioni a proposito delle questioni internazioanali sono molto vicine. Così, ad esempio, nel settembre 2013, il pontefice aveva inviato al capo di stato russo, Presidente allora del gruppo G20, un messaggio con la richiesta di “impedire lo spargimento di sangue in Siria”. “Mi rivolgo a tutti con l'invito a superare ogni discordia e ad opporsi ad ogni tipo di intervento armato”, era scritto nella lettera. Simile posizione era, per l'appunto, la medesima sostenuta da Mosca.
Ora al Cremlino erano alquanto turbati in questi giorni, dalle dichiarazioni dell'ambasciatore americano in Vaticano, che aveva voluto indicare al Santo padre, come ci si dovesse comportare con la Russia. “Si tratta di un nuovo, dal nostro punto di vista, modo di fare pratica diplomatica. Il voler insegnare qualche cosa al Papa e soprattutto la pretesa di essere nella posizione di poterlo fare. Questa è senz'altro una grande responsabilità”, ha dichiarato Peskov. “A voler parlare in termini seri, si tratta di un evidente tentativo di sopprimere la sovranità degli altri stati”, ha messo in evidenza lui. “In altro modo non è possibile caratterizzare tutto ciò. E questo è esattamente quanto il Presidente Putin non ha mai accettato e che, dal nostro punto di vista, è assolutamente inammissibile nel contesto delle relazioni internazionali”, ha concluso il portavoce del capo di stato russo.
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