Il premier della Federazione Russa Dmitri Medvevdev ha partecipato alla riunione dei capi di governo dell'Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione, i cui membri sono Russia, Cina e quattro paesi dell'Asia Centrale (Foto: Aleksandr Astafyev / Ria Novosti)
Una comune strategia economica per rilanciare lo sviluppo. Dalla Russia verso Oriente. Il premier russo Dmitri Medvevdev, il 15 dicembre, ha partecipato alla riunione dei capi di governo dell'Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione (SCO) i cui membri sono appunto Russia, Cina e quattro paesi dell'Asia Centrale: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan. Tema principale dell'incontro è stata la costituzione di una banca di sviluppo SCO, indispensabile per il finanziamento di nuovi grandi progetti.
Inizialmente SCO si occupava per lo più di questioni di sicurezza che non di economia. Nondimeno, nell'ultimo periodo, i partecipanti tutti parlano della necessità di dare a SCO un contenuto anche economico, benché l'organizzazione non disponga di meccanismi o organi specifici. Ancora qualche anno fa, i membri di SCO si erano accordati sulla fondazione di una banca di sviluppo che avrebbe dovuto occuparsi del finanziamento dei progetti regionali. Il lancio del progetto non è ancora tuttavia possibile. Il motivo principale è la divergenza di opinioni fra Mosca e Pechino sul modello dell'istituto stesso.
La Cina propone di costituire una banca con un capitale di 10 miliardi di dollari, le cui singole quote verranno distribuite fra i partecipanti in proporzione al pil di ciascun paese. In questo caso però, nella nuova struttura finanziaria dominerebbe la Cina, ed è per questo che la Russia propone di formare un nuovo istituto finanziario sulla base della già esistente banca Euroasiatica di sviluppo, di cui fanno parte tutti i paesi membri di SCO, ad eccezione della Cina. La sede della banca si trova ad Alma-Ata e la Russia ricopre un ruolo notevole al suo interno. Fino a non molto tempo fa, i paesi dell'Asia Centrale erano in attesa che Mosca e Pechino si mettessero d'accordo. Ma alla luce della difficile situazione economica nel mondo, la loro pazienza ha cominciato ad esaurirsi.
All'incontro comune ad Astana, a favore della costituzione di una banca di sviluppo si sono espressi i premier ministri del Kirghizistan, del Tagikistan e dell'Uzbekistan. Questa posizione è stata condivisa da Dmitri Medvedev. “La presenza di meccanismi finanziari di accompagnamento è la condizione indispensabile per l'effettiva realizzazione dei progetti, pertanto i paesi, nel più breve tempo possibile, devono concludere le consultazioni riguardo la formazione di questo istituto e definirne quindi la struttura e il funzionamento, se sarà quindi simile alla banca Euroasiatica oppure no. Ma la decisone va presa irrevocabilmente”, ha dichiarato il premier ministro russo. Il capo del governo è inoltre intervenuto ad Astana con la proposta di un maggiore sfruttamento della cooperazione nel settore energetico. “Occorre utilizzare più attivamente questa piattaforma per la valutazione delle questioni di sicurezza energetica e per l'avvicinamento delle posizioni di tutti i partecipanti a questo mercato, vale a dire paesi produttori, paesi transito e paesi consumatori”, ha detto Medvedev.
Gli esperti invitano ad un ampliamento di SCO
Gli esperti russi concordano con il premier. “Certamente, idealmente dobbiamo tendere ad una maggiore integrazione. Ad esempio, la Russia è il più grosso paese esportatore di materie prime, mentre la Cina è il più grande paese consumatore di risorse energetiche. Questi paesi pertanto si compensano”, ha detto in onda a radio Sputnik il membro dell'Unione nazionale degli economisti, membro del Consiglio di Amministrazione della Libera Comunità Economica russa, Igor Didenko. L'esperto ha aggiunto che SCO deve assolutamente pensare all'ingresso di nuovi membri al fine di aumentare il proprio peso sull'arena internazionale. “Si parla molto del fatto che nell'Unione Euroasiatica e nella Organizzazione di Shanghai per la cooperazione potrebbe rientrarvi anche la Turchia. Senza dubbi, quanti più saranno i membri influenti facenti parte dell'organizzazione e quanto più forte sarà al contempo lo spazio economico SCO, tanto più influente sarà l'organizzazione stessa”, ha sottolineato Didenko.
L'articolo è stato realizzato con materiali tratti da Ria Novosti e Kommersant. Per maggiori informazioni cliccare anche qui
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