Snowden, la vita fuori da Sheremetevo

Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, è uscito dall'aeroporto di Mosca dove è rimasto per quasi tre settimane e ora, così come riferisce il suo avvocato, cerca di tornare a una vita normale (Foto: Reuters)

Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, è uscito dall'aeroporto di Mosca dove è rimasto per quasi tre settimane e ora, così come riferisce il suo avvocato, cerca di tornare a una vita normale (Foto: Reuters)

Uscito dal limbo dell'area transiti dell'aeroporto moscovita, dove è rimasto per quasi tre settimane, l'ex dipendente della Cia impara il russo e legge Dostoevskij. In attesa di riprendere una vita normale

Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, si sta lentamente riprendendo dopo tre settimane passate in aeroporto. Si ambienta nella realtà russa e ha già imparato alcune parole. Così ha riferito il suo avvocato russo Anatolij Kucherena. “Ora è tutto tranquillo, Edward si sta lentamente riprendendo, non è seguito da nessuno psicologo, gli basta passare del tempo in condizioni normali”, ha detto Kucherena in un’intervista al giornale Moskovskij komsomolets.

Snowden è in contatto con i suoi parenti, viaggia, inizia a conoscere la Russia, si interessa di molte questioni e di quello che accade nel mondo. A giudicare dalle parole di Kucherena, Snowden capisce che la situazione è ancora pericolosa e che deve osservare alcune precauzioni. “Le condizioni in cui si trova sono accettabili per quanto riguarda le questioni ordinarie e la sicurezza personale”, spiega l’avvocato.

La talpa americana al momento non ha progetti per il futuro. Riceve molte offerte di lavoro, ma non ha ancora deciso.

L’avvocato ha comunicato che Snowden “è praticamente senza soldi” e quindi stanno cercando di organizzare una colletta tramite le fondazioni che hanno raccolto offerte a suo favore.

Snowden, nel frattempo, continua a familiarizzare con la cultura russa: legge i libri che l’avvocato gli ha consegnato in aeroporto, primo fra tutti “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij. “Gli porterò a breve una serie di classici in inglese; ho fatto una mini selezione, voglio dargli Tolstoj (Snowden perlomeno ha espresso questo desiderio) e altri autori legati alle nostre tradizioni, usi e costumi che gli interessano molto”, ha dichiarato Kucherena.

L’ex collaboratore dei servizi segreti statunitensi sta anche imparando un po’ di russo. Studia l’alfabeto e sa già pronunciare alcune parole; può infatti dire “tjazhko, tjazhko” (“è difficile”, ndr) o “stakan” (“bicchiere”, ndr). Se però rimarrà a lungo in Russia dovrà studiare seriamente la lingua.

Dal resoconto di Kucherena si può intuire che Snowden si è stancato delle rivelazioni e della notorietà e si è ritirato dalle scene. Vive in modo modesto e attende che le acque intorno a lui si calmino per riprendere a vivere un'esistenza normale in Russia o da qualche altra parte.

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