Da quanto tempo lavora nell'Interior design in Italia e quali sono state le difficoltà iniziali? A fine 2012 a Milano ho dato vita allo studio "Designlibero" (
www.designlibero.com) con Libero Rutilo. Ma il periodo in cui è nata la nostra attività non è sicuramente il migliore, perché con la crisi che c'è permette ai giovani designer di andare avanti: pochi sono i clienti e poche le aziende pronte a investire in nuovi prodotti.
Questa è la difficoltà principale.
E i successi? La nostra creatività è apprezzata e premiata. Partecipiamo a molti concorsi e tanti li vinciamo anche.
A quali modelli, architetti, designer si ispira?
Sono diversi. Il migliore in assoluto è secondo me Philippe Starck che ha lasciato il segno nella storia del design ed è diventato un mito. Poi c'è una donna, che era una visionaria secondo me, l'iraniana Zaha Hadid. L'esempio più vicino è Patricia Urquiola, designer spagnola che vive da anni a Milano. Tra gli italiani adoro, sicuramente, maestri del passato come Giò Ponti e Joe Colombo.