“In Russia non c’è alcun clima di Guerra” e serve un “maggior senso di responsabilità nel diffondere notizie che possono creare preoccupazione e panico tra le migliaia di nostri connazionali che lavorano e intrattengono relazioni di vario genere, soprattutto economico, con questo Paese”. Con una nota l’associazione degli imprenditori italiani in Russia Gim Unimpresa reagisce duramente alla notizia, pubblicata oggi sul Corriere della Sera, che parla di “clima di guerra in Russia” e del Cremlino che “invita la popolazione a prepararsi allo scontro con l’Occidente”.
“Le esercitazioni della Protezione Civile vengono effettuate ormai da 16 anni con cadenza regolare, come peraltro avviene in tanti altri Paesi, le scorte di grano e generi alimentari esistono in Russia dal 1949, quando venne creato un apposito Servizio Statale sulle scorte strategiche, che viene alimentato e rinnovato costantemente”, si legge nella nota, firmata fra i tanti anche da Vittorio Torrembini, vice presidente di Gim Unimpresa, Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e Conoscere Eurasia e Vincenzo Trani, chairman di General Invest e vice presidente della Camera di Commercio Italo Russa.
“La nostra comunità italiana in Russia - conclude la nota -, non vive le ansie e le agitazioni” di cui si parla.
Nel frattempo l’amministrazione del distretto di Kuzminki della città di Mosca ha pubblicato la smentita relativa alle voci che parlavano di “una raccolta di fondi tra gli abitanti per costruire un nuovo rifugio anti-atomico”. La notizia, si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale, “non ha alcun fondo di verità”.
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