L’eco dell’incontro Kirill Francesco

Lo storico evento discusso dall’Accademia italo-russa Sapientia et Scientia

L’Accademia italo-russa Sapientia et Scientia ha dedicato, il 24 settembre 2016, la propria assemblea plenaria dal titolo “Quando si apre il cammino della storia” all’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill. 

Hanno aperto la sessione gli ambasciatori d’Italia e di Russia presso la Santa Sede, Daniele Mancini e Aleksandr Avdeev. Daniele Mancini, che ha seguito con attenzione lo storico incontro, ha parlato di un’epoca di cambiamenti, o ancora meglio, usando le parole di Papa Francesco, di un inedito “cambiamento d’epoca”: “Siamo a fronte a una sempre più carente assunzione di responsabilità morale da parte della politica – ha detto Mancini –, e invece i due pastori cristiani sono uniti dalla convinzione che le Chiese sono portatrici di pace e di giustizia”.

In sintonia con la Dichiarazione comune anche le parole dell’ambasciatore russo presso la Santa Sede Aleksandr Avdeev, che ha parlato in modo incisivo e convincente dell’importanza del fattore religioso nella diplomazia e nella politica mondiale. La rinascita dell'interesse verso le radici religiose della civiltà, ha detto l’Ambasciatore, è una sorta di reazione alla sfida dell’ideologia globalista e del globalismo, ingestibile così come si presenta e che espone a grandi rischi. “Il rischio del disprezzo delle norme e dei principi del diritto internazionale, il rischio di accordare la preferenza alla risoluzione militare dei conflitti, il rischio del tentativo di imporre agli altri il proprio modello di sviluppo, ferendo la libertà e la sovranità altrui”.

L’ambasciatore Avdeev ha quindi riportato i dati delle organizzazioni internazionali secondo i quali, all'inizio del 2016, nel mondo ogni cinque minuti veniva ucciso un cristiano. Circa 300 persone ogni 24 ore, più di 100mila l'anno. “Tutto questo conferma l’urgenza di unire le forze”, ha concluso Avdeev, così come ci hanno mostrato con il loro incontro il Patriarca Kirill e il Papa Francesco, insieme al loro comune, “forte appello a tutti i politici e tutti i leader mondiali a salvare la Siria  dalla distruzione e l'intero Medio Oriente”.

Non a caso, a “rispondere” agli ambasciatori sono stato due dei principali artefici della Dichiarazione Comune firmata a Cuba da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill: ovvero p. H. Destivelle, responsabile dei rapporti con il Patriarcato di Mosca del Pontificio Consiglio per l’unità dei Cristiani, e p. A. Dikarev, strettissimo collaboratore del Metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato che hanno spiegato la nascita e gli intenti della Dichiarazione, scaturita in primo luogo proprio dal desiderio comune di dare un forte segnale a favore dei cristiani perseguitati in Medio oriente. 

Durante la Seduta plenaria è stato presentato in anteprima mondiale e in un’edizione bilingue il volume di G. Prokorov, dal titolo De “Corpus Dionysiacum”. Unità vivente dei due emisferi d’Europa (Roma, 2016).

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