Commercio extra Ue, a giugno import da Russia registra -46,4%

Lo rivela l'Istat. Crescono invece le vendite di beni verso la Federazione, che registrano un +5,1% rispetto al mese precedente

Nel giugno 2016 rispetto al mese precedente, le importazioni dalla Russia calano del 46,4%. Crescono invece le vendite di beni verso la Federazione, che registrano un +5,1%. Lo rivela l’Istat con uno studio sul commercio estero extra Ue.

Così come si legge nel comunicato stampa dell'Istat, le esportazioni complessive sono in crescita (+0,3%), mentre le importazioni risultano in diminuzione (-0,5%). Il surplus commerciale (+3.462 milioni) è ampiamente superiore a quello dello stesso mese del 2015 (+2.052 milioni).

Il lieve incremento congiunturale delle vendite generali verso i paesi extra Ue, prosegue il comunicato stampa, è ascrivibile ai beni strumentali (+2,9%, in presenza di importanti vendite di mezzi di navigazione marittima) e, in misura minore, all'energia (+11,5%). Le vendite di beni intermedi (-3,5%) e di beni di consumo non durevoli (-1,0%) sono in calo.

Dal lato dell'import, il calo congiunturale interessa i beni strumentali (-4,0%) e, in misura meno intensa, i beni intermedi (-0,9%) e i beni di consumo non durevoli (-0,5%). Gli acquisti di beni di consumo durevoli (+3,1%) e di energia (+2,4%) sono in espansione.

Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue si conferma in espansione (+2,9%) ed estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusi i beni di consumo durevoli (-0,4%). I beni di consumo non durevoli (+4,6%), l'energia (+4,3%) e i beni intermedi (+3,7%) registrano una crescita rilevante.

Nello stesso periodo, l'incremento congiunturale dell'import (+2,4%) è ascrivibile all'energia (+11,2%) e ai beni strumentali (+6,6%). Il calo dei beni di consumo durevoli (-3,8%) e dei beni intermedi (-2,6%) è marcato.

La contrazione mensile delle esportazioni su base annua (-2,8%) è determinata dall'energia (-49,4%) e, in misura minore, dai beni intermedi (-4,5%) e dai beni di consumo durevoli (-7,3%). Contrastano la tendenza decrescente delle esportazioni le vendite di beni di consumo non durevoli (+5,9%) e di beni strumentali (+1,7%).

Il forte calo tendenziale delle importazioni (-13,0%) coinvolge tutti i comparti. Particolarmente intensa è la diminuzione dell'energia (-28,5%). I beni intermedi (-9,4%), i beni strumentali (-8,8%) e i beni di consumo (-4,7%) registrano una diminuzione più contenuta della media.

Nel primo semestre 2016 entrambi i flussi commerciali presentano un calo tendenziale, più sostenuto per le importazioni (-8,8%) che per le esportazioni (-3,9%). Al netto della componente energetica, la flessione di entrambi i flussi è molto meno marcata (-0,9% per le importazioni, -1,8% per le esportazioni).

Nel primo semestre 2016 il saldo con i paesi extra Ue è pari a +16,5 miliardi a fronte di +13,1 miliardi registrati nello stesso periodo del 2015. Si riduce l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici che passa da +29,5 miliardi nel 2015 a +28,4 miliardi nel 2016.

A giugno 2016 aumentano le vendite di beni verso il Giappone (+17,0%), Russia (+5,1%) e paesi ASEAN (+5,0%). Paesi MERCOSUR (-18,2%), Turchia (-12,6%), Stati Uniti (-6,8%) e paesi OPEC (-3,5%) segnano un decremento delle esportazioni.

Le importazioni da Russia (-46,4%), Svizzera (-14,1%), paesi ASEAN (-10,1%), Cina e Stati Uniti (entrambi -6,1%) sono in calo, mentre gli acquisti dalla Turchia (+21,8%) registrano una crescita sostenuta.

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