Sanzioni, gli imprenditori italiani a Mosca scrivono alla Mogherini

Con una lettera chiedono il ritiro dei provvedimenti: hanno causato un danno economico di circa "100 miliardi di euro" e "una significativa perdita di fiducia da parte russa nei confronti dei nostri Paesi e delle istituzioni europee”

Le sanzioni, oltre ad aver causato un danno economico pari a circa “100 miliardi di euro”, provocano "una significativa perdita di fiducia da parte russa nei confronti dei nostri Paesi e delle istituzioni europee”. Con questo appello, Gim-Unimpresa, l'associazione che riunisce gli imprenditori italiani a Mosca, si è rivolta al Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e all'Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza Federica Mogherini per chiedere, quanto prima, il ritiro delle sanzioni. 

"Questa perdita di fiducia - si legge nel documento - rischia sempre più d'impoverire i rapporti sviluppati in questi ultimi vent’anni".

"Quello che ci preme sottolineare è la totale mancanza di visione strategica da parte europea nei confronti della Russia. Prova ne sia il fatto che le trattative per il rinnovo del Patto di Cooperazione strategica tra la UE e la Russia sono ferme, per dichiarata volontà europea, da ormai otto anni, ovvero molto prima delle vicende ucraine”.

Secondo l’associazione serve quindi avviare “un serrato confronto con la Federazione Russa per dare maggiore incisività ai rapporti sia politici che economici, nell'interesse dei nostri Paesi e delle nostre aziende".

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