Altetica, nuovo scandalo doping: chiesta la sospensione degli sportivi russi

La Russia al centro della bufera dopo la stesura, da parte dell’agenzia mondiale antidoping, di un rapporto nel quale si parla di presunte alterazioni e distruzioni di analisi e documenti

Un nuovo scandalo scuote il mondo sportivo russo. La Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha chiesto alla Iaaf, la Federazione internazionale di atletica, l’esclusione degli atleti russi dalle principali competizioni di atletica per i troppi casi di doping che, secondo l'agenzia, avrebbero assunto dimensioni "allarmanti". Una richiesta che, se accolta, potrebbe portare l'esclusione dei campioni russi da Olimpiadi, Europei e Mondiali.

Al termine di un’inchiesta durata undici mesi, l’agenzia ha infatti stilato un rapporto di 323 pagine nel quale si parla di presunte alterazioni e distruzioni di analisi e documenti, oltre che di presunte "intimidazioni dirette" da parte del "governo russo" nei confronti del laboratorio antidoping di Mosca. All’interno del documento, presentato ieri 8 novembre 2015 a Ginevra, si parla di "fallimenti sistemici all'interno della IAAF russa” che impedirebbero la possibilità di un programma antidoping efficace. 

Le informazioni contenute nel rapporto sono state definite “allarmanti” dal presidente della IAAF, Sebastian Coe: “Abbiamo bisogno di tempo per analizzarle correttamente e comprenderne i risultati - ha detto -. Nel frattempo ho invitato il Consiglio ad aprire un procedimento nei confronti della Federatletica russa". 

“L’idea non è quella di escludere gli atleti russi dai Giochi Olimpici, se ciò sarà evitabile. Ma se il comportamento non è corretto, sarà il prezzo da pagare”, ha detto Richard Pound, presidente della commissione. 

Secondo la commissione, ci vorranno mesi prima che la Russia riesca a risolvere ciò che si cela dietro a questa vicenda di doping, che - dicono -, è “allarmante per la sua natura e l’estensione”. 

Secondo Pound, infatti, un sistema di doping come quello descritto nel rapporto “non avrebbe potuto essere possibile senza che le autorità statali ne fossero a conoscenza”.

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