Razov: “La Russia non chiude le sue porte, vogliamo essere un ponte verso Est”

L’ambasciatore russo in Italia, intervenuto al Seminario Eurasiatico di Roma: “A causa delle sanzioni si perderanno molti miliardi di euro nell’interscambio con l’Italia. Ma arrivano segnali di distensione”

“La Russia non chiude a nessuno, in questo regime di sanzioni possiamo essere una barriera o un ponte verso Est, ed è proprio questo che vogliamo essere, nonostante a causa delle tensioni a fine anno saranno molti i miliardi di euro che andranno perduti nell’interscambio tra Italia e Russia”. Lo ha detto, al Seminario Eurasiatico in corso di svolgimento a Roma, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergei Razov. “Nonostante il totale raffreddamento tra Ue e il nostro Paese – ha proseguito Razov –, ci sono molti segnali ‘pratici’ nei rapporti bilaterali: dopo la visita del presidente italiano Matteo Renzi a Mosca, nei prossimi giorni arriverà il ministro degli Esteri Gentiloni e, il 10 giugno, il presidente Putin sarà all’Expo”.

Per il presidente della V Commissione della Camera Francesco Boccia, intervenuto al seminario, “sin dall’inizio sono stato fortemente contrario alle sanzioni. Lo ero prima e lo sono ancora oggi anche se comprendo la complessità che devono affrontare Renzi e la Mogherini. Ritengo, però, che la Russia e l’Eurasia siano un naturale approdo per gli interessi dell’Ue. Pensare a un’Ue senza la Russia – ha proseguito Boccia -, significherebbe abdicare all’evoluzione dei rapporti economici globali. Oggi non ci devono essere le condizioni storiche, umane, politiche, sociali e tecnologiche per vivere a blocchi contrapposti”.

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