Petrolio, l'Eni lascia la Siberia

Ricca plusvalenza in vista per il gruppo guidato da Paolo Scaroni. Un utile di 2,4 miliardi di dollari. E le relazioni con la Russia "resteranno forti"

Dopo Enel, anche Eni ha deciso diuscire dall'upstream siberiano russo, cedendo la partecipazione detenuta in Severnergia a Novatek e GazpromNeft per 2,94 miliardi di dollari. La major petrolifera italiana conferma, tuttavia, che manterrà una presenza significativa e forti relazioni con la Russia sia in termini commerciali sia strategici.

La partecipazione era stata pagata 600 milioni di dollari. Per la major la plusvalenza lorda dovrebbe essere dunque di circa 2,4 miliardi di dollari. Il titolo Eni, debole fino a prima dell'annuncio, ha iniziato a salire e intorno alle 12,20 guadagna lo 0,33% a 18,080 euro. L'accordo firmato a Mosca stamani prevede la cessione della quota del 60% detenuta nella società Arctic Russia a Yamal Development,società paritetica Novatek-GazpromNeft.

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