Nuove accuse per il leader dell’opposizione Alexei Navalny

L’attivista politico anti-Cremlino è imputato insieme al fratello Oleg per una presunta frode da 26 milioni di rubli ai danni della Yves Rocher

Il leader dell’opposizione Alexei Navalny si trova ad affrontare nuove accuse di appropriazione indebita, riguardo a un presunto sistema per frodare una filiale locale del produttore di cosmetici Yves Rocher. Lo hanno riferito gli investigatori il 29 ottobre 2013. La commissione d’inchiesta ha affermato in un comunicato che Navalny e suo fratello Oleg avrebbero truffato la Yves Rocher per 26 milioni di rubli (oltre 590mila euro), riciclandone 21 milioni.

La prospettiva di ulteriori problemi legali per il noto oppositore del Cremlino segue la breve tregua di metà ottobre 2013, quando il tribunale della città di Kirov ha revocato a Navalny la pena detentiva prevista dopo la condanna in primo grado in seguito ad un’altra accusa di frode, imponendo la sospensione della sentenza.

Il tribunale di Mosca ha respinto all’inizio dello stesso mese una mozione dei fratelli Navalny per la chiusura del caso contro di loro. Nel dicembre 2012 il comitato investigativo accusò Navalny di aver sottratto oltre 55 milioni di rubli a una società commerciale che si è in seguito rivelata essere la filiale russa del gigante francese della cosmetica Yves Rocher. Oleg Navalny è accusato di aver sfruttato la sua posizione di alto livello nelle Poste russe per indurre Yves Rocher a stipulare un accordo commerciale con un servizio postale privato di cui Alexei Navalny figura essere il fondatore.

Il legale dei Navalny, Olga Mikhajlova, ha dichiarato che non esistono prove documentali che dimostrino la colpevolezza dei suoi assistiti. Un altro avvocato, Vadim Kobzev, ha paragonato le accuse al precedente caso giudiziario riguardante Alexei Navalny. “Navalny è accusato due volte di frode. Proprio come nel caso precedente, le imputazioni criminalizzano artificialmente delle normali attività d’impresa, interpretando un contratto come uno strumento di frode e un profitto come un danno arrecato”, ha affermato.

Il 16 ottobre 2013 una corte di giustizia della regione di Kirov ha accordato ad Alexei Navalny la sospensione della sentenza di condanna a cinque anni per un altro caso di presunta appropriazione indebita. La decisione ha segnato un ammorbidimento rispetto all’ordine di carcerazione emesso a luglio 2013, ma ha lasciato aperta per Navalny la possibilità di una successiva revoca del provvedimento anche per eventuali irregolarità legate alla sua attività politica. A Navalny sarebbe inoltre vietato concorrere per incarichi pubblici nel prossimo futuro in caso di conferma della condanna.

Alexei Navalny, 37 anni, avvocato e blogger anti-corruzione, è divenuto uno dei volti più in vista del movimento di opposizione russo dall’inizio delle proteste di massa a Mosca alla fine del 2011. Si è candidato per la carica di sindaco di Mosca nel settembre 2013, perdendo contro il primo cittadino uscente appoggiato dal Cremlino, ma incrementando la sua notorietà pubblica attraverso una vigorosa campagna elettorale porta a porta. Navalny ha ottenuto poco più del 27 per cento dei voti, ben al di sopra di quanto i sondaggi iniziali gli accreditavano.

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