La Duma di Stato ha approvato, in seconda e terza lettura, l'11 giugno 2013, la legge che punisce la promozione di ''orientamenti sessuali non tradizionali'' presso i minori, criticata dagli attivisti dei diritti umani.
Alla Camera bassa del parlamento russo si sono contati 436 voti a favore, un astenuto e nessun contrario per rendere definitivamente legge un provvedimento che in molti ritengono anti-gay, mentre i deputati preferiscono definire a salvaguardia dei minori.
Si prevede di punire qualsiasi atto di ''propaganda'' dell'omosessualità presso i minori con multe salate: dai 100-250 euro per i singoli individui, e un inasprimento in caso la violazione sia effettuata tramite media, fino a 25.000 euro per le organizzazioni. Prevista anche l’espulsione dalla Russia per i cittadini stranieri.
Rispetto al testo licenziato in prima lettura dalla Duma a gennaio 2013 (il disegno di legge fu approvato con 390 voti contro uno), la legge risulta modificata in alcuni punti; per esempio, sono stati sostituiti i termini "coppie omosessuali" in "relazioni non tradizionali". Risulta però al momento difficile definire i singoli casi di comportamento come "propaganda" e che quindi andrebbero a violare la legge.
La deputata Elena Mizulina, del partito Russia Giusta, parlando in Aula, ha spiegato che la norma "rende fuorilegge la diffusione di informazioni che hanno lo scopo di generare attitutidini sessuali non tradizionali tra i bambini, l’attrattività di relazioni sessuali non tradizionali, una percezione distorta di uguaglianza sociale tra relazioni sessuali tradizionali e non tradizionali".
Fuori dal parlamento le proteste degli attivisti delle associazioni di difesa dei diritti umani e di sostegno al movimento omosessuale. Durante la cosiddetta "protesta dei baci", venti i fermi.
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