Mafrat, childrenswear da tre generazioni

Lilli Totaro, responsabile Marketing e Licensing dell’azienda (Foto: ufficio stampa)

Lilli Totaro, responsabile Marketing e Licensing dell’azienda (Foto: ufficio stampa)

L'azienda pugliese, che già esporta nella Federazione da 15 anni, si prepara ad aprire due punti vendita a Mosca entro marzo 2015

Leader nel settore dell’abbigliamento da bambino e attiva sul mercato da 70 anni, Mafrat gestisce oggi un marchio di proprietà, MY Collections, e 8 brand in licenza: Ferrari Junior Collection, Gianfranco Ferrè, Laura Biagiotti Dolls, Beverly Hills Polo Club, Billionaire, Via delle Perle, Ducati, Baldinini. La collaborazione con quest'ultimo marchio è stata ufficializzata durante l'ultima edizione di Pitti Bimbo, e rappresenta un'ulteriore punto di forza dell'azienda nel suo sviluppo nella Federazione. “La grande diffusione del brand Baldinini sui mercati internazionali e l’alta qualità del prodotto ci hanno convinti a improntare una collezione con queste caratteristiche – spiega Lilli Totaro, responsabile Marketing e Licensing dell'azienda, nonché esponente della terza generazione della famiglia -. In Russia le collezioni Baldinini sono estremamente note ed apprezzate, e noi puntiamo molto su questo mercato”.

Ma l'attività dell'azienda familiare, che oggi conta 150 dipendenti e oltre 2.000 operatori esterni, viene da lontano. “Quella di Mafrat è una storia lunga - racconta Totaro -. È il 1929 quando i tre fratelli Giuseppe, Domenico e Francesco avviano un’attività nel campo della cereria. Con il secondo conflitto mondiale e la difficoltà a reperire materie prime, i fratelli Totaro hanno un’intuizione e decidono di reinventarsi. Sfruttando i carichi di filati e cotone provenienti dal mercato americano, acquistano due macchinari e iniziano la produzione di maglioni pesanti. È il 1945 e da lì parte ufficialmente la nostra avventura”. La società si orienta rapidamente verso i mercati esteri e già dalla fine degli anni '80 inizia a vendere in Nord Europa e negli Stati Uniti. Attualmente, l’export pesa circa il 60% sul fatturato aziendale. “Nella Federazione Russa fatturiamo circa il 20% - precisa Lilli Totaro -, ma se consideriamo tutti i Paesi dell’ex URSS arriviamo anche al 30%”.

Il salto verso il mercato della Federazione c'è stato circa 15 anni fa. “È stata una scelta naturale dettata dal forte appeal che il Made in Italy aveva su un paese ricco ed emergente come quello russo - spiega la manager -. All'inizio ci siamo avvalsi del supporto di organizzazioni come Sistema Moda Italia e nel contempo ci siamo appoggiati ad agenti e distributori locali con cui collaboriamo ancor oggi. Con i clienti più importanti, invece, abbiamo instaurato sin da subito un rapporto diretto che negli anni si è consolidato”. L'azienda non ha incontrato particolari difficoltà all'inizio della sua avventura, soprattutto perché la Russia è stata da subito un mercato molto ricettivo grazie anche alla sua forte espansione. E la crisi del rublo, sebbene abbia avuto degli effetti sull'export della società pugliese, non ne ha rallentato lo sviluppo nella Federazione. “Inutile negare che l’impatto c’è stato, afferma Totaro -, fortunatamente il numero di clienti è rimasto invariato, ma chiaramente si è registrata una maggiore cautela negli acquisti. In generale, comunque, ormai ci rapportiamo ad una clientela più matura e consapevole che compra con maggior cognizione di causa”.

Decisa a consolidare il suo sviluppo nella Federazione, la Mafrat, che da circa 3 anni si è affermata anche come retailer, aprirà due punti vendita a Mosca entro marzo 2015. “I negozi saranno gestiti in partnership con imprenditori locali per cui anche il personale sarà russo”, spiega la manager che sottolinea l'importanza dell'attività retail per l'azienda. “Da circa 3 anni, per rispondere all’immobilità del mercato italiano, abbiamo iniziato ad aprire dei punti vendita diretti e in franchising. I negozi, contraddistinti dall’insegna “Quore”, sono dei veri e propri “Factory Stores” in cui sono presenti i brand che l’azienda produce e distribuisce. L’obiettivo è quello di creare un filo diretto tra l’azienda e il consumatore finale: questo, oltre ad assicurare maggiore convenienza in termini economici, permette alla Mafrat di raccogliere pareri e consigli da parte delle mamme e dei piccoli clienti, garantendo una ricerca e un miglioramento costante. Oggi siamo a quota 41 punti vendita che diverranno 60 entro la fine del 2015”.

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