Alimentare, le eccellenze italiane a Mosca

Secondo le parole di Luca Baffigo di Eatitaly, il mercato Russo è in forte crescita e la domanda per l'enogastronomia italiana corre alla stessa velocità (Foto: ufficio stampa)

Secondo le parole di Luca Baffigo di Eatitaly, il mercato Russo è in forte crescita e la domanda per l'enogastronomia italiana corre alla stessa velocità (Foto: ufficio stampa)

La rete di boutique gastronomiche Eataly, aperte per la prima volta nel 2007 in Italia da Oscar Farinetti, si prepara a sbarcare nella Federazione con uno store da 9mila metri quadri. A medio termine, la società punta alla quotazione in Borsa

Con ricavi in crescita del 35% e una crescita annua del 4% nel fatturato dell’export, Eataly si prepara a entrare nel mercato della Federazione. La catena del food di eccellenza conta già 30 store attivi nel mondo ed è stata recentemente premiata da Ernst&Young “per aver alimentato la capacità di pensare locale agendo a livello globale”. I dettagli raccontati dal socio di Oscar Farinetti,  Luca Baffigo.

Lei è socio di Oscar Farinetti sin dagli inizi di Eataly, ci racconti la genesi del progetto. Da dove nasce l'idea e a quale bisogno vuole rispondere?

Eataly ha avuto, a mio parere, il grande merito di aver riportato al centro dell'attenzione la passione per il cibo, ma non solo. Ha riaffermato i valori di Qualità, Materia Prima, Regionalità, Stagionalità e altri importantissimi valori. La nostra forza sta nell'unire vendita, didattica e ristorazione, con una seria e impegnata passione e con dei principi etici. Oscar [Farinetti] poi dice sempre che conoscere è godere: il nostro obiettivo è proprio far conoscere le storie, l'origine di un cibo e il modo in cui viene prodotto. Solo così si può dire di essere veramente un consumatore consapevole.

In che modo lo Slow Food di Carlo Petrini ha influenzato la nascita del concetto Eataly?

Abbiamo in comune con Slow Food molti aspetti della nostra filosofia. Carlo Petrini e Oscar sono amici di lunga data e naturalmente si sono influenzati a vicenda e siamo orgogliosi che Slow Food sia nostro consulente strategico. C'è una condivisione molto forte di valori per la difesa della qualità artigianale, per offrire in questo modo prodotti buoni, puliti e giusti. Naturalmente c'è anche una grande differenza: noi siamo un'azienda che vuole fare le cose bene, seguendo una serie di valori, ma con un profitto, mentre Slow Food è un'associazione no-profit.

Eataly conta già 30 store attivi nel mondo. Cosa vi ha spinto a lanciare il marchio anche in Russia?

Il mercato Russo è in forte crescita e la domanda per l'enogastronomia italiana corre alla stessa velocità. Pensiamo che Eataly possa presentare prodotti di altissima qualità. Talvolta, in Russia, i prodotti presentati come di qualità lo sono solo nella percezione o nel prezzo, ma non nel reale valore. Noi vogliamo riportare la vera qualità al centro di tutto.

 

 

Luca Baffigo di Eataly 
(Foto: ufficio stampa) 

Che tipo di strategia avete adottato per entrare in questo mercato?

L'idea è di fornire prodotti di altissima qualità al miglior prezzo. Ma vogliamo anche garantire il miglior servizio nelle migliori locations e creare un posto dove i clienti possano imparare ad apprezzare la vera qualità dell'enogastronomia italiana in un mercato caratterizzato da una serie di realtà che a volte sono italiane solo nel nome, ma non nella sostanza.

Come siete entrati in contatto con la Prostor, il partner russo che vi sostiene nello sviluppo di Eataly nella Federazione? Che tipo di accordo avete per la gestione dello store di Mosca?

Yuri Tetrov, managing partner di Prostor, rappresenta Lavazza in Russia e, durante un suo viaggio in Italia è stato invitato da Lavazza in Eataly Torino. Da questo incontro sono nati i nostri primi contatti. Successivamente sono iniziate le trattative e il partner è stato scelto per rappresentare il marchio Eataly per il suo entusiasmo nei confronti del progettoL'accordo è un franchising per la Russia, i Paesi dell'ex Unione Sovietica e Israele.

Cosa prevedete per il lancio a Mosca? Avete già selezionato i locali più adatti?

Per il lancio a Mosca è stata scelta una location d'eccellenza: una nuova struttura commerciale in costruzione a Kyevskaya, su una superficie complessiva di 120.000mq, di cui 45.000mq di mall, 9.000mq dedicati ad Eataly e 780 stanze in un complesso alberghiero.

Possiamo anticipare la data di apertura?

L'apertura, in accordo con i tempi di costruzione, è al momento pianificata per marzo 2015.

Che fatturato vi aspettate dal punto vendita moscovita?

La prospettiva è quella di raggiungere i 45 milioni di Euro.

Prevedete già nuovi franchising in altre città russe?

È tutto in fase di negoziazione ma il piano è di svilupparci a Mosca.

Attualmente qual è il mercato più attivo per Eataly?

Al momento i mercati più importanti sono certamente quello italiano e quello americano.

Eataly ha in progetto la quotazione in borsa. Dopo la cessione del 20% alla Tamburi Investment Partner, quali sono le altre tappe previste per arrivare a Piazza Affari nel 2016-2017?

Per arrivare a Piazza Affari bisogna avere un sistema di controllo di gestione interno molto ben funzionante. Stiamo lavorando quindi per poter avere una reportistica mensile adeguata ad una azienda quotata senza però mai dimenticare che prima del controllo c’è sempre l’attività di business. Quindi, prima ancora di controllare, bisogna creare. Lo sviluppo estero resta la nostra principale priorità.

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