Il principale obiettivo della banca sarà quello di finanziare progetti infrastrutturali negli stati Brics e nei paesi in via di sviluppo (Foto: Tass)
Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha annunciato l’avvio dell’operatività della Banca di sviluppo dei Brics. A detta di Siluanov, la banca potrà ottenere il rating e finanziare entro la fine dell’anno i suoi primi progetti.
Il ministro russo ha comunicato che l’incarico di presidente della nuova banca è stato affidato a Kundapur Vaman Kamatha, ex direttore di Icici Bank. Il capitale della banca ammonta a 100 miliardi di dollari.
L’accordo per la creazione della Banca di sviluppo dei Brics era stato siglato un anno fa. Il principale obiettivo della banca sarà quello di finanziare progetti infrastrutturali negli stati Brics e nei paesi in via di sviluppo.
La questione di una moneta comune
Secondo Siluanov, i progetti russi che richiedono finanziamenti da parte del Fondo per la ricchezza nazionale, incluso quello di Rosneft, potranno ricorrere a crediti della Banca dei Brics.
La politica comune dei Brics |
Inoltre, come ha rilevato il ministro, in futuro saranno possibili investimenti in progetti stranieri, ma per il momento verrà data la priorità a progetti investitivi all’interno dei paesi Brics.
A detta di Siluanov, il discorso riguarderebbe anche la Grecia, attualmente afflitta da difficoltà finanziarie. "È possibile che in futuro progetti greci e di altri stati vengano inclusi in quei piani su cui verranno convogliati i contributi [della Banca dei Brics], ma ritengo che ciò non avverrà così presto, o almeno non in un immediato futuro”, ha detto Siluanov.
Siluanov ha poi dichiarato che la questione di un’unione finanziaria più stretta tra i paesi Brics – l’unione valutaria – non è per ora in agenda. “La creazione di un’unione valutaria presuppone l’adozione di un’enorme quantità di misure per l’integrazione delle norme fiscali, doganali e di bilancio, dei regolamenti amministrativi, e altro ancora. Perciò la creazione di un’unione valutaria non figura per il momento all’ordine del giorno”, ha sottolineato Siluanov.
Il pool di riserve valutarie
Oltre alle operazioni legate alla nuova banca, il 7 luglio i direttori delle Banche centrali dei paesi Brics hanno siglato un accordo per la creazione di un pool di riserve valutarie. Il volume complessivo del pool di riserve valutarie ammonta a 100 miliardi di dollari.
La Cina vi contribuirà con 41 miliardi di dollari, Brasile, India e Russia con 18 miliardi, la Repubblica Sudafricana con 5 miliardi. Il pool è stato creato affinché le Banche centrali dei paesi Brics possano disporre reciprocamente di risorse per affrontare eventuali problemi con la liquidità in dollari e compensare deficit di bilancio.
Come ha dichiarato la presidente della Banca Centrale russa, Elvira Nabiullina, il pool è uno “strumento cautelare”. “Attualmente non ravvisiamo alcuna ragione fondata per ritenere che qualcuno dei paesi partecipanti possa rivolgersi a questo strumento in cerca di aiuto”, ha affermato la dirigente russa, rilevando poi che non vede la necessità della creazione di reali riserve valutarie dei Brics. “…A nostro avviso, il pool di riserve valutarie convenzionali e l’enucleazione di regole chiare per il suo funzionamento, attuata nella fase operativa del contratto, risponde alle ragioni per il quale il pool è stato costituito, quale meccanismo cautelare contro i rischi finanziari e i rischi legati alla situazione sui mercati mondiali”, ha spiegato la Nabiullina.
Benché il Fondo monetario internazionale definisca il pool neonato come un’“alternativa all’Fmi”, il governo russo non sembra aver alcuna fretta di fornire valutazioni al riguardo. Il viceministro delle Finanze russo, Sergey Storchak, ha dichiarato che non si può paragonare il nuovo meccanismo finanziario dei Brics con l’Fmi. “Il confronto con il pool di riserve valutarie convenzionali e l’Fmi è del tutto incongruente. Non hanno niente in comune, eccetto un’affinità nel nome poiché l’Fmi è un’organizzazione internazionale, mentre il pool di riserve valutarie convenzionali è una sorta di “portafoglio”, a cui attingere solo in determinate circostanze” ha rilevato Storchak .
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