Il Presidente russo Vladimir Putin intervenuto al Forum economico di San Pietroburgo (Foto: Valery Sharifulin / TASS)
L'economia russa si è stabilizzata, nonostante le sanzioni e il crollo del prezzo del petrolio. Lo ha dichiarato il Presidente della Russia Vladimir Putin dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo.
“Ancora alla fine del 2014 ci avevano predetto una crisi profonda, ma questa ipotesi non si è realizzata. Abbiamo riportato la situazione alla normalità e stiamo avanzando fiduciosi superando ogni difficoltà”, ha dichiarato il numero uno del Cremlino. Secondo le sue parole, l'economia del paese ha mantenuto un equilibrio di forze. “Abbiamo un bilancio stabile, il nostro sistema bancario si è adattato alle nuove condizioni, siamo riusciti a consolidare il corso della valuta e a conservare le riserve”, ha aggiunto.
I primi risultati
Secondo quanto detto dal Presidente, le autorità del paese non hanno fatto ricorso ad alcuna limitazione del movimento dei capitali, così come era avvenuto anche nel 2009. “Alle restrizioni esterne non rispondiamo con una chiusura dell'economia, ma al contrario, con una sua ulteriore apertura”, ha spiegato. Ciò facendo, le riserve dei fondi sovrani del paese si sono mantenute praticamente al medesimo livello: il volume del Fondo di riserva è di 76,25 miliardi di dollari, mentre il Fondo nazionale di assistenza sociale ammonta a 75,86 miliardi di dollari.
“L'introduzione delle cosiddette sanzioni ci ha spinto a intensificare il processo di sostituzione dei beni di importazione. Da questo punto di vista, enorme potenziale dimostrano il settore del petrolchimico, l'industria leggera e manifatturiera, il ramo farmaceutico”, ha detto il Presidente russo. Stando alle sue parole, l'essenza del programma di rimpiazzo dei prodotti importati non consiste nel chiudere il mercato, ma nell'imparare a produrre merce di qualità, utilizzando in maniera più effettiva le risorse interne per lo sviluppo.
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“La mappa della crescita economica globale sta cambiando: i paesi dell'Asia-Pacifico (ATP) e dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) occupano già il quarto posto nell'economia mondiale, questi paesi diverranno il driver per la domanda di prodotti e servizi”, ha affermato Putin. Secondo le sue parole, il rafforzamento della collaborazione con gli stati dell'ATP è condizione indispensabile per lo sviluppo del Lontano Oriente, e già ora nella regione stanno sorgendo territori che anticipano lo sviluppo con un complesso di scelte mirate principalmente a soddisfare gli investitori asiatici. Tuttavia, come ha fatto notare Putin, la collaborazione con i nuovi centri di crescita globale non significa che la Russia presterà meno attenzione ai partner tradizionali. “Noi tendiamo alla cooperazione con tutti coloro che siano pronti a lavorare a condizioni pari - ha detto -. La Russia è aperta a qualsiasi interazione, un simile dialogo risponde ad interessi comuni”.
Il lavoro per il futuro
“Le misure operative di sostegno all'economia e al sistema finanziario hanno funzionato e ora ci concentreremo sul piano di una lunga crescita, al fine di assicurare all'indomani il flusso di investimenti e il miglioramento del clima degli affari”, ha spiegato Putin. Perché ciò si realizzi, per i prossimi quattro anni in Russia sono state già stabilite le aliquote d'imposta. Con questo, Vladimir Putin ha già promesso di fornire nuovi incentivi per le compagnie emergenti: in particolare, nel paese sono già state fissate agevolazioni fiscali per le nuove piccole imprese, come per le imprese greenfield ventures che avviano ex novo un'attività produttiva. Secondo le parole di Vladimir Putin, unitamente a queste misure, le autorità russe aumenteranno la trasparenza delle compagnie russe “affinché la nostra giurisdizione nazionale sia concorrenziale, è necessario fare un passo avanti. Per questo ci occorre capire con quanta efficacia operino questi provvedimenti”, ha dichiarato il Presidente.
Vladimir Putin ha elencato alcune delle riforme che verranno lanciate prossimamente nel paese. Innanzitutto, sulla base di una delle più grandi università russe sorgerà un centro per lo sviluppo delle nuove strategie di gestione: trattasi della formazione di un nuovo livello per impiegati e rappresentanti del business. In secondo luogo, in tutte le regioni russe verranno creati uffici di progettazione che si occuperanno del miglioramento delle condizioni per lo sviluppo di un ambiente affaristico. In terzo luogo, le autorità russe procederanno a un massiccio rinnovamento delle industrie. In particolare, dal 2019 diventerà obbligatoria per tutte le industrie l'introduzione delle più moderne tecnologie disponibili. “Le compagnie russe dovranno, come risultato, occupare posti da leader in quei settori che possono determinare il futuro”, ha concluso il capo di Stato.
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