Un finanziamento record per il Superjet-100

Nuovi finanziamenti per il Sukhoi Superjet-100 (Foto: Ramil Sitdikov / Ria Novosti)

Nuovi finanziamenti per il Sukhoi Superjet-100 (Foto: Ramil Sitdikov / Ria Novosti)

Il governo russo ha annunciato un programma di aiuti finanziari per l’industria dell’aviazione civile e per il suo fiore all’occhiello, il Sukhoi Superjet-100: un’iniziativa che aiuterà a supportare la produzione di velivoli e la domanda da parte delle compagnie aeree

Il governo stanzierà 27 miliardi di rubli (524 milioni di dollari) del bilancio statale per supportare le imprese russe attive nel settore del leasing aeronautico, lo ha annunciato il 24 aprile il vice ministro dell’Industria e del Commercio, Andrei Boginsky. A suo avviso, la decisione sarebbe stata approvata alla fine del marzo scorso nel corso di una seduta presieduta da Vladimir Putin dedicata al sostegno all’industria dell’aviazione civile. Nella stessa seduta sarebbe stata approvata la ricapitalizzazione della United aircraft corporation (Uac) per 100 miliardi di rubli (1,9 miliardi di rubli) assegnati all’impresa produttrice degli Ssj-100, la Spa  “Aerei civili Sukhoi” (Gss).

Secondo le stime di Boginsky, l’effetto dello stanziamento di 27 miliardi di rubli sarà che le società di leasing saranno in grado di produrre circa 50 aeromobili nei prossimi tre anni. In futuro i velivoli verranno assegnati in leasing agli operatori aerei e il sostegno statale potrà garantire dei tassi accettabili. I criteri di stanziamento dei fondi non sono ancora stati normativizzati, ha precisato il funzionario, ma la priorità verrà data alle società di leasing che già operano con vettori regionali.

Secondo fonti accreditate del giornale Kommersant, un volume così cospicuo di finanziamenti statali assegnati all’Uac, e in primo luogo al progetto Ssj-100 “deriva in gran parte dalla necessità di incrementare in tempi di crisi la domanda di questo tipo di velivolo a ogni costo, tenuto conto che il progetto è già costato miliardi di dollari”. In una delle compagnie aeree regionali spiegano all’intervistatore di Kommersant che i vettori regionali non sono pronti né sul piano finanziario, né su quello tecnico ed economico ad accogliere l’Ssj-100: tenuto conto del carico medio di un velivolo regionale occorrerebbero aerei con non più di 70 posti a sedere, mentre l’Ssj-100 ne possiede 98.

In definitiva, ha ammesso l’interlocutore di Kommersant, l’interesse per il velivolo potrebbe aumentare sensibilmente solo con il passaggio dell’Ssj-100 a contratti di leasing operativo e  a tassi in rubli. Un esperto indipendente del settore aeronautico, Andrei Kramarenko, ritiene che questo sostegno senza precedenti all’industria dell’aviazione civile, e in primo luogo agli Ssj-100, deriva in gran parte dal fatto che questo velivolo è uno dei pochi prodotti dell’industria metalmeccanica russa in grado di dimostrare sia nel paese che all’estero il livello “di evoluzione dell’economia nazionale”.

Quali finanziamenti riceveranno gli altri partner del settore meccanico coinvolti nel progetto?

Come conseguenza della decisione di ricapitalizzare l’Uac per 100 miliardi di rubli, l’industria aeronautica russa riceverà un volume assai più elevato di aiuti statali rispetto a quello assegnato agli altri settori dell’industria metalmeccanica russa. Per sostenere l’industria del trasporto aereo sono stati stanziati, in base al piano statale di rottamazione, prestito autopreferenziale e leasing, 28,5 miliardi di rubli (553 milioni di dollari).

Il sostegno al principale produttore di vagoni merci e carri armati, la “Uralvagonzavod”, comporterà per lo Stato uno stanziamento nell’ordine dei 105 miliardi di rubli (2 miliardi di dollari), benché, a dire il vero, tale stanziamento non sia stato per il momento approvato. Gli altri produttori del settore meccanico hanno chiesto un volume più modesto di finanziamenti che ammonta a decine di miliardi di rubli. Nel caso di altri settori industriali, come per esempio, quello della cantieristica navale o della macchina utensile, i sostegni statali s’inscrivono nell’ambito di programmi già approvati prima che la crisi dell’economia russa entrasse nella sua fase attiva.

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