Crimea, un anno dopo

Un anno fa il Presidente russo Vladimir Putin firmava l'accordo per l'ingresso della penisola nella Federazione Russa (Foto: Reuters)

Un anno fa il Presidente russo Vladimir Putin firmava l'accordo per l'ingresso della penisola nella Federazione Russa (Foto: Reuters)

Sono trascorsi esattamente dodici mesi dall’adesione della penisola alla Federazione Russa. In questo periodo, secondo gli analisti, molte cose sono cambiate, e la Russia ha investito cifre ingenti per lo sviluppo della regione

Fino a marzo 2014 l’Ucraina spendeva circa 120 milioni di dollari all’anno per il programma di sviluppo della penisola di Crimea. “Un costo molto elevato per noi”, aveva commentato Nikolaj Azarov, primo ministro del governo ucraino durante la presidenza di Viktor Yanukovich.

Con l’adesione della penisola alla Russia, nel marzo scorso, divenne evidente che lo sviluppo di questa regione avrebbe seguito un percorso più chiaro. Alcuni funzionari e analisti parlano di importi che variano da 100.000 a 130.000 milioni di rubli (3.000-4.000 milioni di dollari, secondo il tipo di cambio presente tra aprile e giugno del 2014). 

Secondo il Ministero delle Finanze, il bilancio federale ha destinato alla Crimea un totale di 124.700 milioni di rubli (2.000 milioni di dollari, secondo il cambio di marzo), di cui 1.400 milioni di dollari vennero destinati agli stipendi pubblici, a prestazioni sociali, al mantenimento delle istituzioni e a coprire il deficit del bilancio del Fondo Pensione della regione. Altri 600 milioni vennero spesi per i trasferimenti dell’elettricità, del riscaldamento e dell’acqua, nonché per progetti di costruzione, istruzione, locazione, per creare posti di lavoro e altre cose.

 
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Vi è inoltre una “parte chiusa” del bilancio che finanzia progetti nella base marittima militare e altri ordini del Ministero della Difesa, anche se i costi di questa parte sono stati “considerevolmente inferiori” rispetto alla parte “pubblica” del bilancio, commenta un funzionario federale.

La cooperazione con le regioni

Una parte dei finanziamenti è arrivata direttamente dalle regioni russe. L’11 agosto scorso il governo approvò un sistema di sostegno per i comuni della Crimea da parte di 21 regioni russe: ognuna avrebbe dovuto contribuire in qualche modo a dare assistenza alla penisola. 

Come risultato, la Crimea ha ricevuto oltre 70 milioni di dollari. Il 42% del denaro è stato destinato alla sanità e allo sport, il 23% alle abitazioni e alle infrastrutture. Oltre agli aiuti economici, le regioni hanno inviato alla penisola alimenti, medicine e tecnologia, comprese le bandiere russe, ritratti del Presidente e uno scudo del paese. Le consegne iniziarono nei primi mesi subito dopo l’adesione. Secondo quanto riferito alla BBC dal primo ministro della Crimea, Sergei Aksionov, buona parte dei carichi sarebbe stata saccheggiata. Il Tatarstan ha inviato al quartiere crimeano di Bakhchisaray circa 3,6 milioni di dollari, “anche se il volume di aiuti raccomandato oscillava tra i 75 e i 90 milioni di rubli”, commenta a Rbc Tatarstan il viceministro per gli Affari della Crimea, Andrei Tsemakhovich, secondo il quale il denaro è stato destinato alla somministrazione di acqua potabile, alla produzione agricola e alla ristrutturazione di ospedali. Una parte di questo fondo proviene da una grande azienda del Tatarstan. 

La regione di Tymen è stata invece incaricata di inviare aiuti al distretto crimeano di Chernomorski per riparare scuole e un asilo nido e per costruire impianti sportivi, così come fa notare un portavoce del governatore, Vladimir Yakushev. La ristrutturazione delle scuole è stata cofinanziata attraverso un fondo speciale dove gli abitanti di Tymen hanno versato denaro e dove gli imprenditori hanno fatto confluire parte dei propri profitti. Alla fine, ci sono state più donazioni di quante erano state previste dal governo, poiché alcune regioni hanno dato un contributo volontario alla Crimea. La Buriatia, per esempio, ha inviato alla Crimea oltre 2,5 milioni di rubli (poco meno di un milione di dollari). 

Le tasse restano in Crimea 

Nel 2014 c’è stato un periodo di transizione durante il quale non tutte le leggi russe venivano applicate nella penisola. 

Secondo il Servizio Federale dei Tributi, la riscossione delle imposte nel bilancio congiunto di Crimea e Sebastopoli nel 2014 è stato pari a 34.600 milioni di rubli (556 milioni di dollari secondo il cambio attuale). 

Inoltre la riscossione dell’IVA, che secondo la legge deve finire nel bilancio federale, resta invece nelle casse della Crimea. Per un importo, secondo Natalia Zubarevich, professoressa dell’Università Statale di Mosca ed esperta dei problemi della regione, pari a 112 milioni di dollari.

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