Mosca si innamora delle due ruote

Alcune postazioni di bike sharing erano state inaugurate a Mosca a giugno 2013. Ora il servizio verrà incrementato (Foto: PhotoXPress)

Alcune postazioni di bike sharing erano state inaugurate a Mosca a giugno 2013. Ora il servizio verrà incrementato (Foto: PhotoXPress)

Le principali banche russe stanno promuovendo la diffusione del bike sharing: un’iniziativa che potrebbe fare della capitale russa la terza città europea per numero di biciclette. Ma la sfida dovrà superare i fattori “meteo” e “traffico”

Verso la fine di maggio, l’ufficio del sindaco di Mosca ha annunciato un bando di gara per l’allestimento di un sistema di bike sharing. L’offerta si articola in due parti: la prima riguarda i costi per l’allestimento di un’infrastruttura di bike sharing, e parte da un costo base di quattrocentocinquanta milioni di rubli (tre milioni di dollari), a cui vanno aggiunti altri seicento milioni (diciassette milioni di dollari), necessari per l’acquisto di quattromilacinquecento bici e la creazione di trecento postazioni di noleggio. Questi fondi saranno stanziati dalle principali banche russe, Sberbank e Bank of Moscow, le quali non trarranno alcun profitto dalla partecipazione, che però darà loro l’opportunità di riprodurre su ogni bici il proprio logo. L’iniziativa rientra infatti nelle loro strategie pubblicitarie.

“Questo progetto è stato attuato per la prima a New York da Citibank, che lanciò il servizio di bike sharing in cambio della possibilità di apporre i colori del proprio brand sulle biciclette. Nel 2013 Bank of Moscow ha copiato quell’idea, lanciando a Mosca un’iniziativa identica alla quale ha dato persino lo stesso nome: Citybike. “L’iniziativa si è rivelata un successo”, afferma Yevgeny Skomorovsky, managing director della compagnia di investimento ZIP Realty, “e adesso anche Sberbank si è unita al progetto”. La prima postazione di bike sharing è stata inaugurata a Mosca il primo giugno del 2013. In quell’occasione l’ufficio del sindaco aveva invitato i moscoviti ad abbandonare le proprie auto a favore delle biciclette, nel tentativo di ridurre il traffico cittadino.

I fondi per il progetto pilota, pari a cento milioni di rubli (2,8 milioni di dollari) erano stati stanziato da Bank of Moscow, mentre le bici erano fornite dalla ditta ceca Homeport e la gestione del noleggio era affidata a una sussidiaria di Bank of Moscow chiamata City Bike. Stando alle autorità cittadine, nel giro di dodici mesi circa quarantaseimila e cinquecento persone hanno usufruito del servizio, compiendo complessivamente sessantaseimila e cinquecento tragitti. Dati che hanno spinto il sindaco ad ampliare l’offerta.

 
Pedalando per Mosca

Mosca diventerà così la terza città europea per numero di biciclette (quattromilacinquecento), dopo Parigi (quattordicimila) e Londra (ottomila). Anche City Bike, attuale gestore del servizio, prenderà parte al nuovo bando di gara. Oltre ad essere piuttosto pesanti (ventun chili), le biciclette messe a disposizione dei moscoviti saranno dotate di un terminale completo di tastiera. Attualmente i pagamenti possono essere effettuali solo tramite i terminali installati nei pressi delle postazioni, mentre con le nuove bici basterà semplicemente strisciare una tessera lungo il terminale installato sul manubrio, o digitare sulla tastiera un codice ricevuto online. Una pedalata di due ore costerà centoventi rubli (3,5 dollari), mentre per trenta minuti il costo sarà pari a zero.

Principali ostacoli

Secondo gli esperti, i principali ostacoli alla diffusione del bike sharing a Mosca sono, così come a New York, la mancanza di piste ciclabili e il volume del traffico. Nella capitale russa, la necessità di realizzare delle corsie ciclabili è stata discussa per la prima volta solo quest’anno. “Abbiamo iniziato a costruire delle piste ciclabili mentre ristrutturavamo le principali arterie di scorrimento”, ha dichiarato il mese scorso alla stampa Sergei Sobyanin, sindaco di Mosca.

Stando a Maksim Volkov, un esperto della Ufs Ic, è proprio questo che rende le prospettive di creare un fiorente sistema di bike sharing a Mosca piuttosto vaghe e confuse. “La ragione principale è la mancanza di piste ciclabili o, per meglio dire, di qualsiasi infrastruttura pensata per agevolare la circolazione delle bici. Le nostre grandi città, compresa Mosca, non sono pensate per questo mezzo. Inoltre il fattore meteo complica ulteriormente la situazione”.

A Mosca infatti le bici possono essere usate solo sei mesi all’anno: dalla fine della primavera ai primi d’autunno. Negli altri mesi le temperature gelide e la presenza di neve sulle strade impediscono di ricorrere alla bici. Detto questo, stando ad Anna Mishutina, analista della società di investimento Finam, il programma per lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti cittadini prevede la costruzione di settantatré chilometri di piste ciclabili entro la fine del 2016

“Da un lato, la mancanza di infrastrutture ostacola lo sviluppo. Dall’altro, Mosca non è il luogo più sicuro dove circolare: i marciapiedi sono affollati dai pedoni, e i lati delle strade sono occupati dalle auto parcheggiate. E per le bici non rimane spazio”. A dirlo è Mikhail Blinkin, direttore dell’Istituto sull’economia e le politiche dei trasporti della Scuola superiore di economia. È per questo, aggiunge, che gli scettici dubitano che il bike sharing possa avere successo. “Eppure - conclude - nel centro cittadino e per le distanze comprese tra i cinque e gli otto chilometri, la bicicletta rimane il mezzo di trasporto più veloce”.

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