Nel mondo dello YotaPhone

Il nuovo YotaPhone (Foto: Slava Petrakina)

Il nuovo YotaPhone (Foto: Slava Petrakina)

Abbiamo provato il primo smartphone interamente prodotto e realizzato nella Federazione. Ecco la nostra recensione

Partiamo dai dati: a meno di tre settimane dal lancio ufficiale dello YotaPhone, Yota Devices ne ha venduti online oltre diecimila e per il momento ha smesso di accettare i nuovi ordini provenienti dall’Europa perché non riesce star dietro alla domanda. Il telefonino, finalmente, in Russia è disponibile anche nei negozi: le vendite sono iniziate l’ultima settimana di dicembre. Ci siamo chiesti se questo nuovo gadget tecnologico valga veramente le code che si fanno per acquistarlo: dopo una settimana di uso quotidiano, la nostra redattrice è giunta alla conclusione che effettivamente lo YotaPhone è un’idea eccellente, in attesa di ulteriori adeguati sviluppi.

La Yota Devices

la speranza dell'azienda produttrice è quella di recuperare le spese per lo sviluppo dello YotaPhone entro i prossimi due o tre anni. Le previsioni si attestano intorno ai 500mila telefoni venduti, metà dei quali in Russia

Chiamate e messaggistica

In termini di risoluzione dei suoi schermi, processore, memoria e batteria, lo YotaPhone regge bene rispetto alla concorrenza della sua stessa fascia di prezzo (400-500 euro). Ma lasciando stare le specifiche tecniche, non dimentichiamo che la funzione principale di uno smartphone è effettuare telefonate e inviare messaggi. Da questo punto di vista, YotaPhone si comporta molto bene: non perde il segnale e il suo altoparlante è forte e chiaro. In realtà, chi lo ha valutato ha dovuto addirittura abbassare il volume. E nessun interlocutore dall’altra parte si è lamentato di un audio inadeguato. Tutte le chiamate perdute e i messaggi di testo possono essere evidenziati su un display e-ink a effetto paper sul retro del telefono.

YotaPhone ha anche aggiunto un simbolo – si può scegliere tra un gatto, un cuore, una torta e altri ancora – che compare sopra ciascun messaggio in base al contenuto. Si tratta di un’idea interessante, ma niente di più. La maggior parte degli utenti, probabilmente, non vorrà che i contenuti dei propri messaggi privati siano visibili a tutti quanti indifferentemente. Ecco il motivo per il quale lasciare un telefono sul tavolo non lascia tranquilli dal punto di vista psicologico. Del resto, neanche tenerlo sempre in tasca è una buona idea: con i suoi 134 mm di lunghezza per 67 per 10 lo YotaPhone è semplicemente troppo grande per stare in tasca.

Macchina fotografica

Una delle domande che sorgono spontanee quando si guarda da vicino il telefono per la prima volta è perché mai l’obiettivo della macchina fotografica sia stato collocato in basso. Tale collocazione è molto insolita, e soprattutto all’inizio gli utenti scatteranno innumerevoli foto alle loro stesse dita. In definitiva, tutti i pro e i contro del telefono hanno a che vedere con i tanto decantati due schermi. I produttori hanno spiegato che la superficie curva in alto del pannello nero dovrebbe incoraggiare gli utenti ad appoggiare il telefono con il display attivo rivolto verso l’alto. A causa di quella curvatura, tuttavia, la parte superiore del telefono risulta troppo sottile per ospitare l’obiettivo della macchina fotografia. Inoltre, per collocarlo in alto, sarebbe stato necessario sistemare sempre in alto le strisce touch di entrambi gli schermi. In definitiva, Yota Devices ha scelto il minimo dei mali e ha optato per collocare l’obiettivo in una posizione insolita.

Intrattenimento e giochi

Perfino le applicazioni grafiche più complesse risultano immediate sullo YotaPhone, senza nessun ritardo o incertezza percepibile. Giocare sul display da 4,3 inch risulta soddisfacente e il display stesso reagisce molto bene. Purtroppo altrettanto non si può dire delle due strisce touch su ciascun lato del telefono: tali strisce dovrebbero in teoria sostituire tasti veri e propri, ma abituarsi a farne uso non è così facile come sembra e soprattutto all’inizio non si ottengono i risultati voluti. Chi ha provato e recensito questo nuovo telefono, si è divertita a chiedere ai suoi colleghi di indovinare dove andasse inserita la SIM card: la decisione dei produttori di collocare la fessura per la SIM sotto al tasto di accensione non pare un’idea granché valida.

La sovrapposizione della fessura della SIM e del tasto di accensione sembra poco convincente e se l’utente non presta grande attenzione rischia di rendere inservibile il telefono. Il display principale non può essere attivato senza il tasto di accensione, e senza il display principale anche quello secondario è inutilizzabile. Per inciso, in questo telefono non ci sono altre componenti removibili: la batteria non si toglie e non c’è la fessura per l’inserzione della micro SD card. Tuttavia, il telefono ha 32 Gb di memoria, che dovrebbero bastare a chiunque stia attento a non scaricare sul proprio YotaPhone tutti gli episodi della serie televisiva preferita contemporaneamente a tutta la produzione discografica del cantante preferito.

Lettura

In teoria, qualsiasi informazione che compare sul display principale LCD può essere spostata su quello secondario con effetto e-ink semplicemente sfiorando lo schermo con due dita. Il problema è che non c’è niente di particolarmente utile che è possibile fare con l’immagine statica che si ottiene. Da questo punto di vista, la tanto decantata funzione di risparmio della batteria del telefono che dipende dal display e-ink che assorbe energia non funziona davvero, perché l’utente deve continuamente cambiare e passare al display principale LCD. La batteria è molto potente (1,800 mAh), ma il telefono non resta carico a lungo anche facendone un uso relativo. Altri presunti vantaggi del display secondario si sono rivelati di dubbia utilità. Lo schermo e-ink è ottimale per leggere i titoli dei giornali o i tweet, ma qualsiasi interazione con il telefono impone all’utente di ritornare sullo schermo principale.

Per esempio, se si vuole esprimere “I like” a uno status su Facebook o lasciare un commento, l’utente deve prima passare allo schermo LCD, aprire l’applicazione di Facebook e navigare nuovamente sulla pagina richiesta. Neanche leggere un libro sullo YotaPhone è un’esperienza molto piacevole. Lo schermo e-ink da 4,3 inch è semplicemente troppo piccolo, anche rispetto ai dispositivi elettronici più economici e più piccoli appositamente concepiti per la lettura. I file in Pdf e gli altri documenti in formato A4 sono semplicemente illeggibili. L’applicazione Bookmate inclusa nel telefono non supporta questi formati, mentre altre app di lettura per Android non supportano lo schermo secondario. Con tale palese scarsità di utilizzo, lo schermo e-ink sul retro diventa in pratica superfluo: tutto ciò che riesce a fare in qualsiasi momento è indicare l’ora, il meteo e il livello di carica della batteria.

Cosa si può migliorare

Nel complesso, lo YotaPhone è lungi dall’ideale e chiaramente non è un telefono per tutti. Molte persone lo troveranno troppo ingombrante o non abbastanza veloce. Altri vorranno una batteria più potente o non troveranno utile lo schermo secondario. Indubbiamente, poi, per 499 euro, il prezzo del telefono, si può trovare qualcosa di molto più veloce. In ogni caso, vale la pena ricordare che i problemi relativi al punto di forza principale del telefono, lo schermo secondario e-ink, hanno tutti a che vedere con il software. Quando un maggior numero di app supporterà quello schermo, in teoria esso potrà diventare di gran lunga più utile e ciò renderà lo YotaPhone una proposta più allettante di quanto sia al momento.

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