Le apparizioni metafisiche di de Chirico in mostra a Mosca

Alla Galleria Tretyakov la prima grande esposizione a lui dedicata in Russia. L'ambasciatore italiano Ragaglini: "Può porre le basi per rafforzare la già solida collaborazione museale tra i nostri due paesi"

Giorgio de Chirico, Orfeo trovatore stanco, 1970. Fonte: ufficio stampaGiorgio de Chirico, Orfeo trovatore stanco, 1970. Fonte: ufficio stampa

Sono trascorsi quasi novant’anni dalla prima volta in cui a Mosca si ebbe l’opportunità unica di ammirare le opere di Giorgio de Chirico. E oggi i suoi capolavori tornano in Russia grazie alla prima grande mostra a lui dedicata, “Giorgio de Chirico. Apparizioni metafisiche”. L’esposizione, dal 20 aprile al 23 luglio alla Galleria Tretyakov (Krymskij Val, 10), presenta al pubblico centodieci opere di pittura, grafica, scultura, fotografie e materiali d'archivio. Capolavori che bene descrivono i tratti metafisici dei lavori dell’artista, la sua pittura post-metafisica e l’interpretazione di soggetti antichi e mitologici. Un’arte che ebbe notevole influenza anche nei confronti di alcuni pittori russi come Malevich, che nelle sue ultime produzioni reinterpretò i metodi e i soggetti del pittore italiano e ne suggerì lo studio ai suoi allievi.

Giorgio de Chirico (1888−1978) è uno dei più grandi esponenti dell’avanguardia artistica del del 900, precursore del surrealismo, fondatore del movimento della pittura metafisica

Ma Malevich non fu l’unico ad assorbire l’influenza di de Chirico: come lui, anche Shevchenko, Dejneka, Rozhdestvenskij ed Ermolaeva cedettero alla grande pontenza di quest’arte. Nella 1929, infatti, quattro opere di de Chirico vennero presentate per la prima volta a Mosca, e l’anno successivo vennero esposti altri suoi disegni e le acquaforti.

Ora alla Tretyakov sarà possibile ammirare anche i costumi teatrali creati da de Chirico nel 1929 per il balletto “Le Bal” per la compagnia di danza di Sergej Djaghilev, oltre ad articoli di ricercatori italiani e testi di curatori di mostre del passato.

“La mostra si inserisce nell’eccellente collaborazione culturale italo-russa, che dal 2011, con nostra grande soddisfazione, porta in Russia le principali opere dei grandi classici del Rinascimento italiano - ha commentato a Rbth l'ambasciatore italiano in Russia, Cesare Maria Ragagligni -. L’elemento di novità di questa iniziativa è di essere una delle prime grandi rassegne dedicate ad artisti italiani del Novecento. Sono convinto che possa porre le basi per rafforzare la già solida collaborazione museale tra Italia e Russia”.

La mostra nasce dalla collaborazione tra la Galleria Tretyakov, la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e importanti musei prestatori italiani come (GNAM di Roma e MART di Rovereto), con il sostegno dell’Istituto italiano di cultura e Bosco di Ciliegi, nell'ambito del Festival Bosco di Ciliegi.

La mostra resterà aperta dal 20 aprile al 23 luglio 2017.

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